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«In questi giorni si è appreso dalla stampa che un ingente armamentario bellico proveniente dalla Siria potrebbe essere stoccato nell’isola di Santo Stefano, nel pregiato Parco Naturale de La Maddalena: si tratta di 500 tonnellate di armi chimiche, notevolmente tossiche e pericolose tanto per l’ambiente, quanto per la salute delle popolazioni locali». Lo ha affermato la consigliera regionale Claudia Zuncheddu commentando le notizie sull’ipotesi di un attracco nell’Isola delle navi cargo contenenti le armi chimiche siriane.
«Non è la prima volta – sostiene Zuncheddu – che quest’area così pregiata sul piano naturalistico e paesaggistico diventa sito di “smercio” per armamentari bellici e mezzi militari: già nel luglio 2011 denunciai attraverso una interrogazione in Consiglio regionale l’arrivo di un ingente carico di armi trasferito prima dai bunker dell’isola di Santo Stefano a La Maddalena e Palau, e successivamente da Olbia a Civitavecchia, su navi passeggeri, anziché su mezzi militari, mettendo a rischio l’incolumità delle persone, senza neanche informarle dei rischi a cui erano sottoposte e senza alcuna garanzia sulle misure di sicurezza disposte dalla normativa vigente in merito».
«Fa sorridere – continua Zuncheddu – che il Presidente Cappellacci oggi sostenga di volersi “opporre con ogni mezzo” all’eventuale transito di armi chimiche nella nostra isola. Dov’era fin’ora? Nessuna risposta da parte sua è mai pervenuta alla mia interrogazione del 2011, sul perché questo materiale sia stato custodito per ben 17 anni nel deposito di Guardia del Moro».
«Se per cinque anni si fosse anche un minimo battuto per la difesa del territorio e della salute dei cittadini, forse oggi il Presidente Cappellacci non incasserebbe così tante umiliazioni e prevaricazioni dai vari Governi italiani che, in questi anni, si sono succeduti».