Linea dura della Regione contro i crimini all'ambiente. "La prevenzione degli incendi passa anche per l'azione investigativa e l'arresto degli incendiari e di tutti coloro che commettono crimini contro l'ambiente". A dirlo è l'assessore regionale dell'Ambiente Donatella Spano. "Il lavoro svolto dal Corpo Forestale in tal senso è lodevole e deve essere portato avanti in maniera sistematica".

Questa mattina infatti, durante una conferenza stampa convocata dal Corpo Forestale e di Vigilanza della Regione Sardegna è stato dato annuncio dell'arresto, nella giornata di ieri, di due incendiari seriali di Capoterra. In manette sono finiti due uomini, padre e figlio, ed è inoltre indagato un terzo uomo, fratello e zio dei due arrestati con l'accusa di incendio boschivo.

I raid incendiari. Gli uomini, negli ultimi tre anni, ovvero dal 2011 all'estate 2014, avrebbero appiccato 11 incendi tutti localizzati nella stessa area: tra le campagne e l'abitato di Poggio dei Pini e Capoterra (Cagliari). Ad andare in fumo centinaia di ettari di bosco, con grande danno all'ambiente e un massiccio impiego di uomini e mezzi dell'apparato antincendi regionale, e non da ultimo ovviamente il pericolo per gli abitanti della zona.

I motivi. Gli uomini del Corpo Forestale hanno condotto una lunga indagine, fatta di appostamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali per arrivare infine alla confessione dei due incendiari seriali arrestati, i quali però non hanno fornito motivazioni precise per giustificare il loro gesto. Filmavano, fotografavano e facevano girare tra amici e parenti il materiale per fregiarsi degli atti criminali commessi. Per poi cancellare tutto, inquinando così le prove a loro carico.

La serialità. Non solo la zona scelta per gli incendi era sempre la stessa, ma anche la data. Infatti gli uomini del corpo Forestale sono riusciti ad incastrare i due uomini nel luglio scorso, quando una delle telecamere posizionate per l'indagine ha immortalato il momento dell'innesco di un grosso incendio, con uno zampirone al quale erano stati legati dei fiammiferi, lanciato dalla loro auto in corsa nel punto esatto dove l'anno prima, nello stesso giorno, avevano appiccato un altro rogo. Gli uomini fermati si stavano preparando anche a colpire un mezzo della Forestale.

Il silenzio dei residenti e l'appello del Corpo Forestale. Gli uomini del Corpo Forestale sottolineano come l'attività investigativa del Nipaf (nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale) nell'individuazione dei responsabili di incendi boschivi sarebbe fortemente agevolata dalle testominianze degli abitanti delle zone colpite.