Un’idea di Sardegna autentica e unica nella sua cultura e, nel contempo, aperta alla modernità, una Sardegna modellata tra tradizione, identità e originalità. Sono i tratti caratterizzanti delle tre mostre dal titolo ‘Galanias’ (I tesori dell’artigianato sardo), che la Regione ha realizzato in contemporanea in tre location suggestive: la ‘Bottega Santacroce’ di Cagliari, il museo ‘Tribu’ di Nuoro e il ‘Quartè Sayal’ di Alghero. In queste tre sedi nel ‘cuore’ delle rispettive città, sino al 1 settembre prossimo, si potrà ammirare un inestimabile patrimonio di eccellenze manifatturiere della Sardegna. Saranno esposti, infatti, i lavori di circa 120 artigiani isolani, esaltazione delle decorazioni dell’artigianato tradizionale e, allo stesso tempo,  delle produzioni artistiche attuali. Ceramiche, tessuti, ferro battuto, cestini, opere in legno, oreficeria e coltelleria saranno, forme e temi inconfondibili e radicati della tradizione manifatturiera e artistica isolana, saranno il filo conduttore delle mostre.

IDENTITA’ E INNOVAZIONE. “La Sardegna è ancorata alle sue tradizioni – così la descrive l’assessore Luigi Crisponi - alle tracce di una terra antica e ricca con una storia millenaria, ma anche protesa costantemente verso la ricerca di nuovi linguaggi per promuovere e far conoscere anche i suoi aspetti più originali”. Tra gli obiettivi delle mostre anche quello di promuovere diffusione e conoscenza dei manufatti degli artisti che espongono: a tal fine sono stati realizzati 30 mila inviti - flyers da distribuire in porti, aeroporti, strutture ricettive e ristorative.

NUORO. Al ‘Tribu, Spazio per le Arti e Museo’ (intitolato a Francesco Ciusa) l’esposizione, che sarà inaugurata oggi alle 21, si articola in un percorso misto di artigianato e pittura. Una vetrina di alto livello, nella quale i capolavori d’arte sono attualizzati da una carrellata di ceramiche, gioielli, tessuti, coltelli, arredi, ferri battuti e intagli. Giuseppe Biasi, Francesco Ciusa, Edina Altara, Mario Delitala, Salvatore Fancello, Eugenio Tavolara, Costantino Nivola, Maria Lai sono soltanto alcuni nomi dei tanti artisti presenti, autori che hanno costantemente guardato all’artigianato isolano, considerandolo un imprescindibile patrimonio di segni e modelli; così oggi, in un rinnovato scambio, gli artigiani moderni guardano a loro, modelli del Novecento.

CAGLIARI. Sarà inaugurata domani, martedì 6 agosto (alle 19.30), nei locali della ‘Bottega Santa Croce’ con allestimento curato dal negozio ‘Isola’ del capoluogo, in collaborazione con il Teatro Lirico. Saranno in mostra prodotti realizzati prevalentemente da artigiani della provincia di Cagliari (le tessiture realizzate da artigiani locali su progetti di Ubaldo Badas e le ceramiche di Giampaolo Mameli ed Emilia Palomba). Particolare attenzione per l’innovazione (i tappeti di Antonio Marras e le tessiture su disegni di Patricia Urquiola) ma contemporaneamente vi saranno alcuni pezzi storici della tradizione. L’esposizione è concepita come una vera e propria installazione d’arte contemporanea, in cui materia e tecniche interagiscono tra loro, in un dialogo che vuol essere un vero e proprio invito ad ammirare da vicino involucro e oggetti.

ALGHERO. La mostra è stata allestita al Quartè Sayal e sarà inaugurata mercoledì 7 agosto (alle 20.30). Si suddivide in quattro temi principali: oggetti della tradizione (dai tavoli allestiti agli scialli di Oliena e ai gioielli); sacro e profano (feste, maschere, quelle della Sartiglia, dei Mamuthones, riferimenti ai riti della Settimana Santa); innovazione (per esempio i tappeti di Antonio Marras, le ceramiche di Angelo Sciannella, le sculture di Giuseppe Silecchia); oggetti del quotidiano (dai campanacci alle sedie in legno e ai piatti). In ogni stanza espositiva c’è una frase celebre tratta da uno scrittore sardo che si riallaccia ai temi trattati nella mostra. Nelle sue articolazioni e oscillazioni tra identità e modernità, l’esposizione mantiene chiaro il suo contenuto: un vero e proprio itinerario sull’artigianato contemporaneo.