Sono tante le persone che si sono recate nella chiesa Tempio Nuovo di Arzachena , alcune deponendo anche rose rosse sul feretro, per l'ultimo saluto a Giovanni Fresi , l'orafo di 58 anni ucciso a bastonate la notte del 28 dicembre dal figlio 27enne Michele dopo una serata di follia a base di droga.

I funerali sono stati celebrati dal parroco don Mauro Moretti e dai sacerdoti della zona.

La bara dell'artigiano molto noto in Costa Smeralda per le sue creazioni in oro, è stata accompagnata dalla camera ardente fino alla chiesa dalla compagna Anna Maria Cudoni, dal padre Michele e dalla madre Mariuccia. Un paese che ancora stenta a credere a quanto successo a Giovanni Fresi, un uomo che si è sempre occupato della famiglia e da sempre vicino al figlio Michele, che aveva problemi di dipendenza dalle droghe. " Giovanni ha fatto come Gesù, per tutto il percorso della sua vita ha tenuto stretta la mano di suo figlio fino all'ultimo - così don Mauro Moretti durante l'omelia - Non ha mai fatto mancare l'amore e la cura per suo figlio Era una persona affettuosa e gentile, verso di lui provare ammirazione per il coraggio che ha mostrato senza nascondersi, e provare gratitudine per l'esempio di padre che era. Una responsabilità pagata anche a caro prezzo come tutto ciò che vale, come l'amore ".

Il parroco ha poi rivolto una preghiera anche a Michele Fresi, attualmente recluso nel carcere di Bancali a Sassari accusato di omicidio, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Toccante il ricordo della compagna Anna Maria: " Caro Giovanni di riuscire a leggere questa lettera. Ti volevo ringraziare per avermi scelto come tua compagna. Il 3 gennaio avremo festeggiato dieci anni spero insieme. Eravamo felici nonostante i problemi che abbiamo dovuto affrontare. Ero la tua principessa, tutelata ed amata. Il progetto della casa era il coronamento del nostro sogno per dopo la pensione. Spero che tu mi starai a fianco ". Sul fronte delle indagini, domani nell'abitazione di Michele Fresi in via Ruzittu verranno effettuati i sopralluoghi disposti dalla Procura di Tempio.