PHOTO
I Commissari delle aziende sanitarie, ospedaliera e miste della Sardegna rimarranno al proprio posto in regime di "prorogatio", in base alla legge 444 del 1994.
La lettera, inviata dalla direzione generale dell'assessorato della Sanità ai commissari, fuga i dubbi sulla guida delle strutture sanitarie dell'Isola a fronte della mancata nomina, entro il 31 agosto - come prevedeva la legge istitutiva dell'Azienda unica regionale - del nuovo supermanager che inizialmente dovrà guidare la Asl di Sassari.
Contestualmente, infatti, l'esecutivo avrebbe dovuto approvare le delibere per la proroga dei commissari delle altre sette Asl che andranno a fondersi a quelle di Sassari nell'Azienda per la tutela della salute (Ats) e le delibere per l'indicazione dei direttori generali dell'Azienda Brotzu di Cagliari e delle due Aou di Cagliari e Sassari.
La missiva spiega però che i Commissari, in questa fase, dovranno limitarsi "all'adozione degli atti di ordinaria amministrazione e degli atti urgenti ed indifferibili, con indicazione dei motivi di urgenza e di indifferibilità".
Intanto rimane congelata la nomina del supermanager della Asl unica in Sardegna. Il vertice di maggioranza, durato oltre quattro ore e mezza, tra il governatore Francesco Pigliaru, l'assessore della Sanità Luigi Arru e i rappresentanti dei partiti del centrosinistra si è concluso con un nulla di fatto.
O meglio si è preso tempo fino a lunedì 5 per verificare le competenze del manager indicato dal presidente, il marchigiano Francesco Zavattaro. La riunione di coalizione riprenderà proprio il 5. I pochi che hanno voluto rilasciare dichiarazioni al termine del vertice in Consiglio regionale, hanno parlato di incontro "positivo e necessario per definire la questione".
"Il tema è fondamentale - ha spiegato Pigliaru - una scelta delicata e importantissima attorno alla quale noi per primi non possiamo permetterci alcun errore. Abbiamo scoperto tecnicamente di avere qualche giorno in più e quindi vogliamo impiegarlo per acquisire tutte le informazioni utili, quelle che la Giunta ha e che crediamo siano sufficienti e quelle che vengono da ambiti della nostra maggioranza. Useremo questo tempo per una fase di confronto e di ascolto con l'obiettivo - ha chiarito il governatore - di fare la scelta migliore: la persona migliore diventerà il direttore generale".
"Una fase di ascolto - ha sottolineato ancora Pigliaru - ci potrà aiutare ad essere ancora più certi della decisione finale che farà comunque la Giunta. Non possiamo però lasciare la sanità a lungo senza una guida di cui c'è estremo bisogno e urgenza". Quanto alle richieste di verifica politica o rimpasti, il presidente ha spiegato che "questo governo ha ancora una trentina di mesi nei quali esercitare la propria azione e fare quelle scommesse per migliorare la vita dei nostri cittadini, questo è il punto. Ho detto che in questa seconda fase abbiamo bisogno di maggiore condivisione sui progetti da portare avanti: quello che voglio sentire è cosa facciamo, per esempio, per le aree interne. Parlare con la maggioranza più frequentemente per me significa soprattutto lavorare per condividere i progetti fondamentali per mettere in moto rapidamente i cantieri, alcuni dei quali sono perfettamente finanziabili dal grande Patto per la Sardegna: io voglio confrontarmi su questo poi i rimpasti e le nomine seguono".