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Passa, dopo soli tre giorni di discussione in Aula, la riforma del sistema sanitario in Sardegna. Le attuali otto Asl saranno inglobate da una Asl unica, ribattezzata Azienda per la tutela della Salute (Ats), con sede a Sassari e un super manager come direttore generale che sarà individuato, esclusivamente, tra i 105 candidati idonei che compaiono nell'elenco pubblicato nel sito della Regione il 21 luglio scorso.
Tra questi, i nomi che circolano con maggiore insistenza sono quelli dell'emiliano Bruno Zanaroli, dg dell'ospedale di Sassuolo, e di Fulvio Moirano, dg dell'assessorato alla Sanità della Regione Piemonte. Nuoro, invece, ospiterà l'Areus, Azienda regionale per le emergenze urgenze, nuova nata nell'ambito della riforma.
Al posto delle otto Asl ci saranno otto aziende socio-sanitarie con autonomia gestionale e non finanziaria e che al vertice avranno un direttore nominato dal dg generale in via fiduciaria. Nella Ats programmazione ed erogazione dei servizi saranno centralizzati. Non solo: l'azienda opererà anche come centrale di committenza per l'aggiudicazione dei contratti di concessione e sugli appalti pubblici, finora gestiti dalle otto Asl locali.
L'Ats dovrà garantire poi l'omogeneizzazione e l'armonizzazione dei processi gestionali nel territorio in coordinamento con l'attività delle altre aziende sanitarie, accentrando le procedure concorsuali e selettive, il trattamento economico del personale, i magazzini e la relativa logistica, le reti informatiche, la comunicazione e le tecnologie sanitarie. In campo alla Asl unica, inoltre, tutte le procedure di organizzazione dei percorsi di formazione Ecm.
Oggi, in occasione dell'approvazione, lo scoglio maggiore è stata l'individuazione della sede. Alla fine, dopo un muro contro muro tra maggioranza e opposizione ma anche all'interno dello stesso centrosinistra, è stato approvato un emendamento con la proposta Sassari.
"Stiamo iniziando un viaggio cominciato due anni fa - ha commentato l'assessore alla Sanità Luigi Arru - questa è una riforma fatta per la Sardegna con l'obiettivo di migliorare sistema". "Quando si fanno riforme importanti e profonde si toccano interessi, privilegi, abitudini consolidate - ha detto il governatore Francesco Pigliaru all'uscita dal Consiglio dopo il voto - E' l'inizio di un percorso che ci darà una sanità migliore. E' un ottimo inizio". Critico il consigliere dei Riformatori, oggi in veste di capogruppo, Michele Cossa, che pure era favorevole alla Asl unica: "L'auspicio era evitare l'infiltrazione della politica nella sanità, invece la politica riemerge in modo poco nobile".