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Inizieranno domani gli interrogatori di convalida dei 20 fermati nell'ambito della maxi operazione denominata "La Sfida" condotta dalla Polizia di Cagliari e Nuoro e dalla Guardia di finanza che ha smantellato un'organizzazione criminale specializzata negli assalti ai portavalori in Sardegna e in altri centri della Penisola.
Mancano all'appello ancora tre persone che all'alba di ieri, quando è scattato il blitz per evitare che domani la banda mettesse a segno un nuovo colpo a Voghera, sono sfuggite alla cattura. Ma gli uomini della squadra mobile di Cagliari, coordinati dal primo dirigente Luca Armeni, erano già al lavoro venerdì mattina.
Tenevano d'occhio alcuni componenti della banda, i cugini Luca e Sergio Arzu e Angelo Lostia, che avevano lasciato la Sardegna per raggiungere Voghera. La scelta del colpo era stata fatta a febbraio quando alcuni di loro erano andati in vacanza in Lombardia e avevano individuato il possibile obiettivo.
I tre, con buona probabilità, si sono nascosti a bordo di un automezzo con la complicità di un trasportatore. Sono arrivati a Livorno venerdì mattina e poi, con l'aiuto di due fratelli sardi, trasferiti a Voghera dove soggiornavano in un'abitazione dotata di box sotterraneo.
Gli agenti, appostati nella zona - più di 40 i poliziotti in azione - dopo aver visto arrivare un'auto con a bordo cinque persone, da cui poi è sceso solo il conducente, sono entrati in azione e bloccato la vettura.
Una volta entrati in casa, hanno scoperto i tre nel box sotterraneo. Trovata anche la motosega che avrebbero utilizzato per tagliare la porta blindata del furgone portavalori e alcune centraline per rubare le auto. Il colpo avrebbe fruttato alla banda circa 15 milioni di euro.
SEQUESTRO DI PERSONA. Non solo rapine e riciclaggio di denaro investito all'estero e in droga, ma il gruppo criminale sgominato dalla Polizia di Cagliari e Nuoro e dalla Guardia di finanza, garantiva la latitanza di pericolosi criminali.
Uno di questi era pronto a prendere parte, con il ruolo di custode-guardiano, ad un sequestro di persona, poi mai portato a termine. In particolare la banda, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe protetto la latitanza di Pasquale Scanu, datosi alla macchia dopo la condanna a 28 anni per sequestro di persona, e di Attilio Cubeddu, ricercato dal 1997 dopo alcune condanne per sequestro di persona. Proprio Scanu era pronto a partecipare a un altro rapimento con il ruolo di custode, ma il sequestro non fu mai portato a termine.
Scanu fu arrestato ad aprile dello scorso anno dalla Squadra mobile. In tasca aveva una pistola e una banconota da cinquanta euro macchiata proveniente dall'assalto al caveau di Nuoro.
GLI ASSALTI Un gruppo paramilitare con a disposizione armi da guerra ed esplosivi che non si è accontentato di un colpo milionario come quello portato a termine al caveau della Vigilanza Sardegna di Nuoro, ma che con "avidità e cupidigia incontrollabile" - parole utilizzate dallo stesso pm nel decreto di fermo - non ha esitato a tentarne altri cinque, mandati in fumo dalle forze di polizia. In particolare il gruppo avrebbe messo a segno il 4 luglio del 2005 a San Sperate un colpo al centro commerciale Emme Zeta in cui furono portati via 15 mila euro.
A dicembre del 2011 l'assalto fallito al portavalori della Vigilanza Sardegna a Irgoli, a maggio del 2012 la rapina al market Ld di Tortolì che fruttò quasi 11 mila euro.
A luglio del 2015 il tentativo di rapina al caveau della Mondialpol di Arzachena, mandato in fumo dalle forze di polizia, a settembre dello stesso anno l'assalto al portavalori della Vigilpol di Bonorva che fruttò 500 mila euro.
Sarebbero anche responsabili dell'assalto fallito a un portavalori della Mondialpol ad Ardara, sventato grazie