Il vicesindaco di Villagrande Strisaili Giovanni Olianas "è probabilmente il cervello della banda. Ha dato prova di esperienza criminale fuori dal comune, costantemente impegnato nell'ideazione di nuovi colpi, spesso procrastina i suoi impegni di vicesindaco per partecipare a rapine e sopralluoghi".

E' quanto scrive il sostituto procuratore della Dda di Cagliari, Danilo Tronci, nel decreto che ha portato al fermo di 20 persone (su 23), accusate di associazione a delinquere finalizzata agli assalti ai portavalori, ma anche riciclaggio e traffico di stupefacenti.

Un ruolo di spicco nell'organizzazione sarebbe stato rivestito proprio da Olianas, nella cui casa sono stati rinvenuti 30 mila euro.

"La sua abitazione - spiega il pm - costituisce il covo principale della banda, dove gli indagati si ritrovano per progettare le varie azioni criminali".

Olianas durante alcune intercettazioni aveva confermato di avere a disposizione due kalashnikov.

Altra figura di spicco del gruppo è Luca Arzu (fratello dell'ex latitante Raffaele Arzu) che, per giustificare il suo alto tenore di vita, secondo quanto accertato dagli investigatori, avrebbe concordato con un suo amico commercialista un'assunzione fittizia.

Lo stesso commercialista si sarebbe occupato di investire il denaro di Arzu in Lettonia, soldi che sarebbero stati guadagnati con le rapine.