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La Guardia di finanza di Nuoro e la Polizia di Cagliari e Nuoro hanno sequestrato beni per 15 milioni di euro alla banda degli “assalti ai portavalori”. Messi i sigilli anche a un favoloso resort sul mare e arrestato diverse persone.
Si tratta del patrimonio dei due capibanda, finiti in carcere già lo scorso marzo insieme a altri 20 complici.
Gli arrestati di oggi sono, invece, accusati di aver riciclato il denaro delle rapine.
Dalle indagini sono emerse anomalie tra i documenti bancari.
Secondo gli investigatori, singolare come uno dei due capi dell’organizzazione, Giovanni Olianas, 51 anni, impiegato forestale e vicesindaco di Villagrande Strisaili, con figli e moglie casalinga a carico, non spendesse un euro delle entrate ufficiali, degli stipendi cioè che, mensilmente, gli venivano accreditati sul conto corrente. Secondo quanto accertato dai finanzieri e dai poliziotti, l’uomo non aveva bisogno di prelevare al bancomat, potendo disporre, tra le mura di casa propria, di tutto il denaro, in contanti, necessario per condurre una vita più che decorosa.
Denaro “sporco” che “ripuliva” grazie ad amici e familiari, oggi arrestati.
Le misure cautelari sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari, dott.ssa Cristina Ornano, su richiesta del sostituto procuratore presso la direzione distrettuale antimafia di Cagliari, dottor Danilo Tronci, che ha coordinato le indagini.
I dettagli dell’operazione saranno illustrati durante una conferenza stampa prevista questa mattina nella Questura di Cagliari.