PHOTO
Dopo l’attentato di venerdì notte indirizzato al sindaco Gigi Littarru e un fine settimana segnato da un’inevitabile carico di reazioni, ieri a Desulo, con l’inizio della nuova settimana, la situazione sembra essere ritornata alla normalità e l’attività amministrativa ha ripreso i suoi ritmi quotidiani.
Rimane ferma la condanna per un gesto che ha mandato in frantumi non solo i vetri di un’abitazione, ma anche e soprattutto la serenità di una famiglia confortata da un contesto sociale che si è stretto intorno con sentimento autentico di solidarietà. Il primo cittadino ha dichiarato di aver messo da parte la brutta esperienza che lo ha coinvolto e di guardare oltre, ma l’azione degli inquirenti accentua con determinazione e senza soste il percorso intrapreso sul fronte delle indagini.
I colpi di fucile sparati contro l’abitazione del sindaco sono tre e le borre, ovvero gli involucri di plastica che contengono i pallini, sono sotto l’analisi degli specialisti. L’azione investigativa si muove a 360 gradi e al vaglio dei carabinieri ci sono anche le riprese video delle telecamere di sicurezza posizionate sulle pareti del palazzo comunale e dell’ufficio postale. Il capitano Andrea Di Nocera, comandante della Compagnia di Tonara, venerdì notte, subito dopo l’attentato, si è recato presso il luogo dell’accaduto e da quel momento prosegue nel suo ruolo di coordinamento dei militari della caserma di Desulo.
Il silenzio caratterizza questa fase delle operazioni e le poche indiscrezioni che circolano si rifanno all’utilità che le tracce rilevate e il materiale raccolto potrebbero avere nel supportare il lavoro investigativo proiettato a far luce su un episodio che ha seminato paura nel comune del Gennargentu. Desulo ha risposto compatto al rifiuto della violenza e al paese, che si è sempre distinto per la qualità dei suoi abitanti per quel sentimento di amicizia e accoglienza che apre le porte a chiunque, si sono uniti centinaia di messaggi di solidarietà e di incoraggiamento indirizzati al sindaco Littarru e alla sua famiglia.
I desulesi prima di tutti hanno manifestato sostegno al primo cittadino e così hanno fatto i rappresentanti delle istituzioni, i sindaci di tutta la Sardegna con le rispettive amministrazioni, gli amici e tante persone che pur non ricoprendo un ruolo hanno voluto schierarsi contro qualsiasi azione indotta dalla violenza.
Anche il Cocer dell’Aeronautica militare ha espresso la sua vicinanza al collega Gigi Littarru. <<Siamo tutti con te amico e collega e con tutta la comunità di Desulo - dicono i delegati nazionali Antonsergio Belfiori e Alfio Messina -. La parte migliore e civile della Sardegna reagirà con orgoglio a questo atto infimo e vile>>.
C’è un’icona di Sant’Ignazio sul caminetto della casa del sindaco che riporta la frase “Benedici la mia casa e la mia famiglia”. I pallini hanno rotto la piccola cordicella che si trova nella parte superiore dell’immaginetta, senza scalfire il simbolo di fede che raffigura. <<Questo souvenir ha opposto resistenza alla furia dei pallettoni – commenta Gigi Littarru -. Mio figlio, come secondo nome, si chiama Ignazio. Penso sia un segnale>>.