"Auspichiamo che vengano identificati al più presto gli autori del gravissimo atto intimidatorio compiuto nella cava di Sarule, un luogo di lavoro vergognosamente violato da banditi armati che hanno messo a rischio la sicurezza e la vita di chi prestava lì la sua attività lavorativa". Lo dice il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante sull'attentato compiuto alla Maffei Sarda Silicati che, "come primo riflesso, produce la sospensione delle attività negli stabilimenti di Orani, Ottana e Sarule". La Cgil, che condanna fermamente "il vile atto compiuto ai danni di un'intera comunità", esprime la solidarietà ai lavoratori e auspica che le attività vengano riprese "il più presto possibile".

In seguito all'intimidazione dello scorso 14 gennaio, la società mineraria Maffei Sarda Silicati spa ha stabilito di bloccare per circa 3 settimane le lavorazioni nel cantiere Cuccuru Mannu, a Sarule, e di mettere tutto il personale in cassa integrazione.

Si tratta dell'ennesimo dopo una serie di attentati, l'ultimo nel dicembre del 2021. Secondo quanto ricostruito dall'azienda, intorno alle 20 di domenica, "tre individui, di cui uno armato, hanno violato la proprietà privata di MSS, attaccato l'addetto disarmato alla vigilanza, che è stato legato, e danneggiato i macchinari di movimentazione terra presenti in cantiere: due escavatori e di una perforatrice".