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Atto intimidatorio contro il caseificio F.lli Pinna di Thiesi. Un ordigno rudimentale inesploso è stato trovato da un dipendente, questa mattina intorno alle 7, nel cortile dello stabilimento. La bomba di fattura artigianale consisteva in un involucro di cellophane con all'interno una miccia detonante. Sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Bonorva e gli artificieri del comando provinciale di Sassari. L'ordigno non poteva esplodere perché il detonatore non era stato attivato. Secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato lanciato dalla strada. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Sassari.
Lo scorso anno, nelle settimane calde della vertenza per il prezzo del latte ovino, il caseificio Pinna, le sue autocisterne e i suoi dipendenti, erano stati bersaglio di azioni violente, con intimidazioni e assalti ai mezzi che tentavano di conferire il prodotto in azienda. Il fatto più grave, però, risale a dicembre 2019, quando le proteste sembrano finite: un ordigno ad alto potenziale era stato fatto esplodere a Torralba (Oristano) davanti all'abitazione di uno 'storico' dipendente del caseificio. L'uomo si trovava in casa con la moglie e solo per un caso fortuito nessuno dei due è rimasto ferito.