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“In questi mesi si parla molto di autonomia delle regioni del nord (regionalismo differenziato). La risposta della gran parte della sinistra italiana e del sindacato confederale è istericamente appiattita sulla difesa ideologica dell'unità dello stato e si paventa una secessione dei ricchi”.
Lo rimarca Caminera Noa nel comunicato di presentazione del ciclo di incontri “Autonomia del nord o nuova colonizzazione?” che si terranno l’11 luglio alle 19.30 a Su Tzirculu, via Molise 58 a Cagliari, e il 13 luglio alle 20.30 a Bosa, a Res Publica, via Cugia 14.
“In realtà il partito trasversale del Nord – rimarcano gli attivisti – non ha nessuna velleità di questo tipo ma vuole semplicemente continuare un percorso di sfruttamento del sud, della Sardegna e della Sicilia iniziato con l'unità italiana e accelerato negli ultimi anni trasversalmente da tutti i governi”.
“Solo per fare un esempio – sottolineano da Caminera Noa – la SVIMEZ (Associazione per lo Sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno) calcola che solo tra il 2014-2016 ai comuni sud insulari sono stati sottratti fondi per 60 miliardi di euro l'anno. Fondi che spettavano di diritto ai nostri enti, miliardi di euro tolti ai servizi di milioni di cittadini”.
“Come Caminera Noa, in collaborazione con gli spazi sociali Su Tzirculu e Res Publica, abbiamo invitato gli esponenti della rete IL SUD CONTA che su questo processo ha fatto studi approfonditi: la rete – aggiungono – si batte prima di tutto per fermare l'applicazione del Regionalismo differenziato, noi non siamo contro le autonomie, prima di definire un nuovo percorso però vanno trovate le risorse”.
“Non ci fidiamo – questo il loro pensiero di un processo gestito in gran parte dal partito trasversale del Nord, che in questi anni ha già saccheggiato i nostri territori con il federalismo fiscale!”.
“Quindi – conclude Caminera Noa – prima si rivedono le quote e poi si parla di nuovi assetti istituzionali. La nostra è una battaglia soprattutto culturale, il primo nemico da sconfiggere è la retorica che vuole i meridionali, i sardi e i siciliani, causa dei loro mali. Spreconi e corrotti, incapaci di gestire la cosa pubblica e di conseguenza l'iniziativa privata, che per DNA è materia dei centro nord europei”.