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Tra gli scenari naturalistici di rara bellezza e i giacimenti di rame di “Funtana Raminosa” Gadoni rinnova il suo invito per Autunno in Barbagia. Il suo abitato, nel cuore dell'Isola, ospiterà negli angoli più suggestivi “Prendas de Jerru” con suoni, sapori, storia e tradizioni.
Le “domos antigas” hanno aperto le porte dell'accoglienza ieri alle 9.30 rivelando i segreti di un passato che si tramanda e si racconta. Sempre sabato è stato anche sancito il gemellaggio con il Comune abruzzese Fara Filiorum Petri.
Oggi ancora gusto e tradizioni a disegnare il percorso di un programma che trova nella preparazione de “sa fregula” uno dei momenti da non perdere, mentre le vie del centro storico si animeranno con le voci itineranti del coro polifonico “Boghes de gaudiu onu”, le danze del gruppo folk, e i frammenti di un Carnevale che si ritrova grazie alle maschere Maimoni e Grastula di Gadoni, Urtzu Mamulada di Seui, Is Mustayonis e s'Orcu Foresu di Sestu e i Bois Fui Janna Morti di Escalaplano.
I suoni della tradizione si accenderanno con l'accompagnamento di Paride Peddio, Jonathan della Marianna, Orlando Mascia, Bruno Camedda, Paolo Zicca, Simone Murgia, Luca Schirru e Tumbarinos di Gavoi. Nel pomeriggio verrà riproposto l'antico rito de “Is Fraccheras” legato alla festività dei morti.
Delle grosse fascine di asfodelo ardenti, secondo la tradizione, verranno portate sulle spalle dai giovani del paese per scacciare gli spiriti maligni.
Sarà anche possibile visitare le mostre de “sa burra”, il tappeto tipico locale, dei “giogus e sonos”, antichi giochi e strumenti musicali, nonché scoprire “sa ommu e su mortu” con la rievocazione del lamento funebre delle prefiche.