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I nuovi talenti dell’artigianato sardo fanno rete. Mattia e Patrizia - lui di Dorgali, lei di Sini, piccolo paese in provincia di Oristano - sono due giovani che hanno deciso di investire nella tradizione per costruire il proprio futuro.
Patrizia Atzori, ventisei anni, diplomata all’istituto alberghiero, faceva la receptionist fino alla pandemia. Cresciuta nell’incanto dei ricami delle donne di famiglia, aveva scelto un lavoro sicuro. Lo stop forzato causato dal Covid le ha dato l’opportunità di fermarsi e di riscoprire l’arte che fin da piccola le era stata tramandata.
Una pausa decisiva, nella quale ha deciso di mollare tutto e dedicarsi alla sua vera passione, specializzandosi negli antichi ricami degli scialli tradizionali, ma anche puntando sulla realizzazione di oggetti e accessori impreziositi dai suoi ornamenti. Il 30 settembre e il 1° ottobre sarà a Dorgali, ospite nella bottega di Mattia Patteri, in occasione di “Autunno in Barbagia”.
Mattia, infatti, a sua volta è figlio d’arte, artigiano orafo da tre generazioni. Ad appena sei anni ha iniziato ad apprendere i segreti della filigrana, e, dopo venticinque anni di apprendistato in cui ha imparato a realizzare ogni tipo di gioiello sardo, ha deciso di aprire un laboratorio tutto suo, creando gioielli classici e moderni.
“Ho voluto questa collaborazione perché mi ha affascinato la storia di Patrizia - racconta il giovane artigiano -, il suo coraggio nel lasciare la sicurezza per l’incertezza, in nome di un sogno da realizzare”.