Stop agli abbattimenti di pavoni e altre specie di volatili nel parco di Monte Urpinu, a Cagliari, dopo i casi di aviaria delle scorse settimane. Il sindaco Paolo Truzzu ha annunciato in Consiglio comunale - mentre gli animalisti protestavano in via Roma - che gli esemplari superstiti saranno messi in quarantena e che, appena possibile, il parco sarà riaperto al pubblico. Il cambio di rotta è legato al fatto, ha spiegato il primo cittadino, che la situazione, molto critica nelle scorse settimane, adesso sembra nettamente migliorata.
Gli animalisti
Gli animalisti , in concomitanza con la seduta dell'aula, si erano radunati fuori dai cancelli del Municipio per sollecitare soluzioni alternative agli abbattimenti dei giorni scorsi. Da oltre una settimana chiedono, con un presidio in via Leo, davanti all'ingresso di Monte Urpinu, di bloccare le soppressioni degli animali, ordinate dopo la scoperta dei primi casi di aviaria. La notizia dell'alt è stata accolta con soddisfazione dagli attivisti sardi e anche dai movimenti nazionali che stavano seguendo con apprensione i fatti di Cagliari.
“Vengo a sapere
"Vengo a sapere che il sindaco di Cagliari ha deciso di fare un passo indietro - spiega Enrico Rizzi, animalista noto per le sue battaglie sui social - le creature ancora presenti all'interno del parco non verranno uccise ma faranno un periodo di quarantena per accertarne le loro condizioni. Sono felice di questo anche se penso a quelli uccisi ingiustamente. le mie azioni possono piacere, non piacere, risultare scomode o essere di invidia per qualcuno; l'importante però è il risultato". Rizzi nei giorni scorsi aveva scavalcato, insieme a un altro attivista, il cancello di Monte Urpinu per effettuare riprese all'interno del parco nella zona delle voliere.