Un bilancio di oltre 173 milioni di euro (173.307.346, per la precisione) decisamente forte e sostanzialmente in pareggio quello dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari e dei suoi due ospedali, il Policlinico Duilio Casula e il San Giovanni di Dio. Un bilancio completamente risanato rispetto a 5 anni fa, quando il segno meno e di colore rosso fotografava una perdita secca di oltre 16 milioni di euro. Un conto economico che racconta un’azienda forte non solo nei numeri ma anche nello spirito: il disavanzo tecnico è di appena 931 mila euro, che al netto dell’Irap raggiungerebbe addirittura un risultato economico positivo di quasi 4 milioni di euro. 

Sono questi i numeri del bilancio d’esercizio 2019 siglato dal direttore generale Giorgio Sorrentino e che ha già ricevuto l'approvazione del collegio sindacale (presidente Mirella Pintus, componenti Michele Buttu, in rappresentanza della Regione, ed Elisabetta Lay, in rappresentanza del ministero della Salute). Collegio che ha certificato anche una riduzione delle perdite del 43 per cento rispetto all'anno precedente. 

«Questo bel risultato – dice Sorrentino – è frutto del lavoro di tutta l’Aou e dei suoi 1714 dipendenti: personale sanitario, amministrativo, tecnico. Tutti si sono impegnati al massimo per far crescere e far diventare ancora più grande l’azienda». Un risultato che arriva grazie anche, aggiunge Sorrentino, «alla grande attenzione della presidenza della Regione e dall’assessorato della Sanità nei confronti della nostra azienda: una forte collaborazione che sta portando risultati importanti». Un documento contabile, aggiunge il direttore generale, «che racconta un'azienda solida che ha fatto davvero tanto». Un lavoro di squadra, dunque, e di un gruppo dirigente molto forte, a partire dall'area amministrativa e da chi quel settore lo ha guidato in questi anni: l’ex direttore amministrativo Vincenzo Serra che, attraverso le azioni del Dipartimento amministrativo, è riuscito a supportare l'azione di tutti gli operatori sanitari». 

Un risultato straordinario ottenuto avendo anche incrementato il numero del personale (nel 2019 ci sono state 179 assunzioni incluse le sostituzioni per pensionamenti) e investimenti: quasi 12 milioni spesi per acquisti di attrezzature sanitarie, tecnologie e opere di ammodernamento.

Il neo direttore amministrativo, Roberta Manutza, spiega come «il bilancio non sia solo uno sterile documento con dei numeri incasellati in alcune colonne. È invece una vera e propria carta d'identità dell'azienda, che certifica, con l’oggettività che solo i numeri possono avere, la solidità aziendale, il patrimonio importante di professionalità e conoscenze». 

Una visione diversa, insomma, dalla solita litania dei segni più e meno. Del resto, conclude la direttrice amministrativa, «in sanità c’è bisogno anche di questo: una forte alleanza tra tutte le componenti aziendali per dare non solo un servizio migliore ai cittadini, ma instaurare con loro un forte rapporto di fiducia». 

Il documento approvato, spiega la direttrice del Bilancio, Cristina Garau, «certifica una incrementata produttività e un accresciuto patrimonio aziendale, rinnovato e ammodernato. Tutto ciò è stato reso possibile da un lavoro quotidiano caratterizzato da innovazione, impegno e professionalità che danno una diversa impronta sia al bilancio aziendale ma anche a tutta l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari».