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“Anci Sardegna apprende con vivo sconcerto la decisione del Gruppo BPER di chiudere una ventina di filiali in Sardegna”. Lo afferma il presidente Emiliano Deiana all’indomani della notizia sulla chiusura di una ventina di filiali nell’Isola.
"L’ennesima mazzata sferrata al territorio regionale, già sofferente e penalizzato dalle precedenti decine e decine di chiusure”, hanno scritto in una nota congiunta Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca-Uil, Unisin.
Anci Sardegna non nasconde una profonda preoccupazione: “Gli esuberi strutturali, questo è il timore che esplicitiamo, si tradurranno in un ulteriore abbandono delle periferie della Sardegna con chiusura di agenzie e con conseguente soppressione di servizi a favore delle fasce più deboli della popolazione”, dice Deiana.
“Ad Anci Sardegna – continua - non sfugge di certo che il mondo sta correndo velocemente dentro la rivoluzione tecnologica, in un’estetica della globalizzazione senza etica dove a pagare sono sempre i poveri e i territori più deboli. Anci Sardegna ritiene che la politica sarda debba iniziare a dibattere del ruolo del credito in Sardegna, sulle opportunità che le istituzioni possono creare anche al sistema creditizio attraverso politiche di complessive che pongono la crescita civile, sociale ed economica al centro delle iniziative pubbliche”.
“Ai sindaci dei comuni coinvolti Nughedu San Nicolò, Anela, Mara, Bultei, Cargeghe, Oniferi, Abbasanta, Tramatza, Nurachi, Ruinas, Sini, Putifigari, Silius, Turri, Siddi, Gesico, Guamaggiore non mancherà il sostegno dell’Associazione in questa battaglia per il mantenimento sul territorio di servizi essenziali”, conclude Emiliano Deiana.