Un “patto per lo sviluppo” delle comunità della Barbagia e Mandrolisai, regioni che più di altre pagano il peso dello spopolamento, della carenza di servizi, di una viabilità inadeguata. E la conferma dell’impegno a salvaguardare tutte le prestazioni dell’ospedale San Camillo di Sorgono, dove è particolarmente drammatica la carenza di personale, così come nella medicina di base. E’ il frutto dell’incontro che si è tenuto a Villa Devoto tra il presidente della Regione Christian Solinas e i sindaci di Aritzo, Atzara, Austis, Belvì, Desulo, Gadoni, Meana Sardo, Ortueri, Ovodda, Sorgono, Teti, Tiana e Tonara. Gli amministratori hanno illustrato al governatore i problemi che le loro comunità affrontano ogni giorno, ed espresso viva preoccupazione per l’ospedale di Sorgono, alle prese con croniche carenze di personale, così come per la mancanza di alcuni medici di base. 

Una situazione generalizzata, frutto delle scelte sbagliate operate in passato, come il blocco delle nuove convenzioni per la medicina di base e delle assunzioni di personale sanitario negli ospedali. "In 10 anni - ha sottolineato Solinas - la sanità pubblica sarda ha perso oltre 5mila medici, che non sono stati sostituiti con i concorsi pubblici. Nel corso di questa Legislatura abbiamo bandito numerosi concorsi e altri sono in via di svolgimento, così come abbiamo istituito il regime di incentivi per i medici che accettano di essere assegnati a sedi disagiate. Ma molti problemi restano rivolgendosi ai sindaci, è al vostro fianco in una difficile lotta per riportare i servizi sanitari ad un livello accettabile".

Anche altri temi, come i trasporti, la viabilità, la sicurezza sono stati al centro dei confronto. Ne è scaturita l’idea di un “patto territoriale”, i cui punti cardine saranno scritti dagli stessi amministratori e sanciti in un prossimo incontro con il presidente.