C'è tempo fino al 28 febbraio per presentare le iscrizioni alle prime degli istituti superiori della Barbagia e del Mandrolisai che, in mancanza di numeri adeguati, rischiano nuovi tagli.

di Roberto Tangianu

Nei paesi della Barbagia e del Mandrolisai sono 221 i ragazzi che frequentano la terza media e che si apprestano a dover scegliere l’istituto superiore al quale iscriversi per il prossimo anno scolastico.

Il 28 febbraio, infatti, scadono i termini per la presentazione delle domande e già da tempo sono stati avviati i corsi di orientamento per far conoscere agli studenti gli indirizzi e le potenzialità delle scuole presenti nell’area centrale della Sardegna. Il problema da affrontare ancora una volta riguarda la formazione delle nuove classi messe sempre più frequentemente a rischio a causa dei numeri che favoriscono la logica dei tagli.

Nel territorio interessato dall’analisi gli istituti superiori in totale sono nove e, se si tiene conto che per la formazione di una prima sono necessari 18 ragazzi, sarebbero teoricamente sufficienti 162 iscrizioni per non avere problemi, dando per scontato che i 221 ragazzi decidano di proseguire con gli studi.

La situazione, in realtà, non si presenta così lineare.Giustamente gli studenti scelgono l’indirizzo in base alle proprie attitudini e volontà e non in base al calcolo numerico che consentirebbe l’ottimale raggiungimento della formazione delle classi. A questo si aggiungono posizioni di pregiudizio denunciate e combattute anche dal comitato spontaneo “Io voglio stare qui”, nato in difesa del Carmelo Floris di Gavoi, secondo cui le scuole dei piccoli centri non garantirebbero una formazione qualitativa pari a quella delle città.

«Bisogna prendere in mano la situazione – dice Franco Cucca, dirigente scolastico dell’istituto gavoese -, come sempre si arriva alle scadenze degli interventi di razionalizzazione e in fase finale si fanno operazioni utili solo a fronteggiare l’emergenza. Si dovrebbe procedere a un rilevamento sistematico di tutte le situazioni, partendo proprio dal numero degli alunni di terza media per capire quali possano essere le prospettive di sviluppo. Si rende  necessario un piano di offerta formativa che sia in sintonia con le peculiarità del territorio».

All’inizio di ogni anno scolastico si assiste, ormai sempre più spesso, a forme di protesta che vengono adottate in difesa degli istituti del centro Sardegna. Il numero di iscritti non sufficiente determina la soppressione delle classi e l’accorpamento degli stessi istituti. Nei vari centri si rivendica a gran voce il diritto allo studio per tutti i ragazzi.

«Il bacino di utenza è molto ridotto e le difficoltà sono tante - dice Romano Carta, dirigente scolastico del Liceo Scientifico di Sorgono -. Finora Sorgono non ha avuto problemi, per l’anno in corso siamo riusciti a formare tre classi prime al liceo e due all’agraria, ma non sappiamo se già dal prossimo sia possibile mantenere questi numeri».