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È stato presentato questa mattina, dall’assessore degli Enti locali della Regione Sardegna, Cristiano Erriu, e dal Presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, “il Disciplinare sulle divise e i segni distintivi di riconoscimento e di grado delle Compagnie barracellari”.
Il documento, frutto di un lavoro lungo, condiviso, complesso e delicato per le importanti implicazioni sotto il profilo tecnico-giuridico, ordinamentale e funzionale. È frutto dell’impegno di Regione, Prefetture, Corpo Forestale regionale, Protezione Civile e Polizie locali.
«Le Compagnie barracellari – ha spiegato Erriu– avranno 24 mesi di tempo per adeguarsi a quanto disposto nel Disciplinare. A ciascun Comune spetta invece il compito di accertare il rispetto e la regolare applicazione delle disposizioni. Tra le novità più importanti c’è l’introduzione di una tessera di servizio per ciascun barracello, ma anche di uniformi, accessori, segni distintivi di riconoscimento e di grado uguali per tutti. Il Disciplinare stabilisce anche quali contrassegni identificativi vanno apposti sui veicoli delle Compagnie, identifica gli stemmi, la grafica delle scritte, loghi e logotipi, prescrive le caratteristiche dei tessuti e i colori delle divise. Insomma, introduciamo l’indispensabile omogeneità su tutto il territorio regionale, in modo che i cittadini abbiano una comune percezione e i barracelli un’immediata riconoscibilità».
Sono complessivamente 5mila 237 i barracelli sardi, la cui attività stata finanziata quest’anno dalla Regione con 4,5 milioni di euro tra il contributo erogato a ogni singola Compagnia e la premialità concessa sulla base del lavoro svolto.
Erriu ha ricordato come «Il mondo del barracellato affonda le radici in un lontano passato: di questo istituto, originalissimo e tipico della Sardegna e della nostra realtà contadina, si faceva riferimento nella Carta de Logu e negli Statuti di Sassari. La Regione deve essere grata a questi uomini. Il contributo erogato è certamente insufficiente per sostenere tutte le attività da loro svolte: protezione civile, lotta agli incendi, salvaguardia e tutela ambientale, prevenzione anti abigeato. Tuttavia, è importante che il lavoro degli uffici dell’Assessorato degli Enti locali ci abbia permesso di portare a regime l’erogazione dei contributi annuali. La dotazione finanziaria è fondamentale, ma ora è necessario compiere un ulteriore salto di qualità in materia di formazione degli operatori, come si sta facendo con le Polizie locali di tutta l’Isola, e nell’apprendimento di nuove competenze».
«Un ringraziamento particolare – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau – va ai capitani delle Compagnie e a tutti i barracelli della Sardegna per il lavoro che quotidianamente portano avanti, assolutamente essenziale per il controllo del territorio, nella prevenzione degli incendi e nella lotta all’abigeato. Senza il loro preziosissimo contributo i nostri territori e i comuni dell’Isola si troverebbero in grossissime difficoltà. Il Disciplinare era uno strumento atteso da tempo, la sua applicazione consentirà agli oltre 5 mila barracelli appartenenti alle 162 Compagnie sarde di operare al meglio, a sostegno di un vero e proprio patrimonio dell’Isola che andava certamente messo nelle condizioni di poter lavorare al meglio, in attesa di poter adeguare la legge 25 del 1988 che ha consentito l’istituzione ed il potenziamento delle Compagnie barracellari».
Erano presenti anche alcuni comandanti in rappresentanza delle Compagnie, i quali hanno espresso il «Compiacimento per un provvedimento che attendevamo da decenni. Finalmente avremo una uniforme e non tante divise, diverse a seconda del territorio di appartenenza».
All’inizio della conferenza l’assessore Erriu ha voluto esprimere ancora una volta la vicinanza al capitano della Compagnia barracellare di Paulilatino, Giuseppe Caddeo, vittima nella giornata di ieri di un atto intimidatorio legato all’attività contro i furti di bestiame. Quest’ultimo, presente in sala, ha ringraziato le autorità per la solidarietà ricevuta sin dalle prime ore.