PHOTO
Un “salto” nell’ipogeo del III° secolo avanti Cristo, nel cuore della città di Cagliari. Lo ha fatto, ma attraverso un sopralluogo ispettivo istituzionale, il consigliere comunale dei Riformatori Sardi, Raffaele Onnis, durante il quale ha avuto modo di visitare gli scavi del Bastione Santa Caterina (quelli che hanno le sembianze di una baracca che domina il bastione di Saint Remy, nel cuore di Castello).
LA TESTIMONIANZA. “E’ stato emozionante tornare indietro nel tempo – ammette l’esponente di palazzo Bacaredda - quando quello spazio fu realizzato dai punici per servire come cisterna, poi convertita nel tempo a luogo di culto sacro, ricovero per la gendarmeria, ossario e chissà quante altre funzioni. Stiamo parlando di una delle poche testimonianze risalenti a quell’epoca, non stratificate, quindi dall’incalcolabile valore storico”.
LAVORI FERMI AD UN PALO. Nell’area cantiere però le cose non vanno per il verso giusto, meglio ancora il recupero e la valorizzazione di quel luogo sono fermi: “Dispiace apprendere che i lavori siano fermi in attesa del parere della Sovrintendenza – sostiene Onnis - e che non sia possibile fare una previsione sulla chiusura del cantiere e apertura del sito al pubblico. All’interno della passeggiata coperta chiusa dal 2012, i lavori stanno incominciando solo “oggi”, perché consequenziali all’impermeabilizzazione esterna del solaio sovrastante, opera che è stata cantierizzata nel 2015. Le indiscrezioni dicono che potrà essere riaperta entro l’anno. Nelle foto si possono ammirare anche la cannoniera, e parti delle antiche mura aragonesi. Rimango convinto e avrò modo di rimarcarlo in aula – conclude il consigliere dei Riformatori, Onnis - che luoghi dell’importanza storica e monumentale come questi non possano essere sottratti alla fruizione dei cagliaritani e dei turisti per tutti questi anni”.