La primavera si è fatta largo nel cuore dell'autunno e, illuminando di sole Belvì, ha favorito l'affluenza di turisti e visitatori. 

I giochi della tradizione animano le vie e gli angoli del paese, proiettando nella dimensione del tempo tutti coloro che con sa balduffula (la trottola), su giogu e sa fune (il salto della corda), su giogu e cigneddu (il gioco con la cintura) ritornano ad abitare la stagione dell'infanzia, offrendo ai bambini l'opportunità di divertirsi con i giochi di una volta.

Nella vecchia casa parrocchiale è stata allestita una classe della scuola elementare dei primi del Novecento con i banchi in legno, la scrivania del maestro, le carte geografiche e i vecchi registri datati 1927 e 1928. In uno spazio adiacente il giovane artista belviese Pietro Loi espone le sue sculture in pietra, cotone e lana. Il viaggio nella tradizione è accompagnato dalle fotografie di Giampaolo Dui che ritraggono i costumi dell'isola in spazi all'aperto, all'interno degli ovili e nelle dimore antiche.

Nella casa padronale delle sorelle Sanna il coro femminile Stella Splendes ha messo insieme capi originali di fine Ottocento del costume da sposa tradizionale tra oggetti d'altri tempi, tra i quali un telegrafo, un grammofono e radio d'epoca. La musica in filodiffusione accompagna tutti i momenti delle due giornate e contribuisce a creare un clima di festa che tocca una punta di qualità sabato con Moda & Musica in Barbagia che ha visto sfilare la creatività artistica degli operatori del settore e la partecipazione di Bianca Atzei, Manuel Rossi e Maria Giovanna Cherchi.

I profumi e i sapori del bosco segnano il percorso gastronomico che promuove i prodotti locali, soprattutto i funghi, i salumi e i dolci tipici come le caschettes finemente elaborate. La domenica pomeriggio esplode la festa del folklore.