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Dopo ben 65 anni, il prezioso organo posato sul retro dell’altare maggiore della chiesa parrocchiale di Sant’Agostino a Belvì, verrà ristrutturato. L’opera verrà svolta a Cerreto Guidi, in Toscana, dall’azienda “ Chichi Organi”, fondata da Rosario Chichi.
L’intervento di restaurazione è stato possibile grazie a un finanziamento dell’Assessorato Regionale alla Programmazione, impinguato con un contributo economico del Comune, presieduto dal primo cittadino Maurizio Cadau.
Costruito nel 1838 da Efisio Priante di Napoli e collocato mentre era parroco di Belvì il Rettore Dott. Francesco Ignazio Todde, subì un primo intervento nel 1886 da Raimondo Borea di Cagliari voluto dall’allora parroco Sac. Dom. Piras.
La seconda revisione avvenne con il parroco Sac. Giov. Trudu, nel 1903, e fi effettuata da Marco Mura di Cagliari. L’ultimo intervento, nel 1958, venne eseguito da Vincenzo Michele Continiello da Monteverde e richiesto dal parroco Sac. Antonio Tolu.
L’organo in questione appartiene alla categoria di strumenti detti “positivi napoletani”. Con questa definizione vengono classificati gli strumenti di dimensioni ridotte, facili da trasportare e “da posare”, costruito in bottega e “posato” nella destinazione di origine (da qui il termine positivo, da posare).
Lo strumento ha mantenuto l’originale alimentazione con due mantici a cuneo con azionamento manuale a stanga e i relativi pesi originali. L’intervento seguirà criteri di minuziosa lettura del manufatto sia per quanto riguarda le tecniche di lavorazione che i prodotti utilizzati e si pone l’obiettivo di restituire il manufatto nelle sue migliori condizioni di efficienza e integrità.
Per il restauro sono previsti circa 7-8 mesi di lavoro, al termine dei quali l’organo sarà riposato nella sua originale postazione e per l’occasione è prevista una cerimonia con la partecipazione delle rappresentanze religiose e civili.