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L'Autunno in Barbagia riprende il suo viaggio e nelle tappe di Gadoni e Teti incontra la solidarietà. Dopo la pausa del fine settimana appena trascorso, in cui i paesi di Atzara e Olzai hanno deciso di rinviare la manifestazione in segno di rispetto verso le comunità colpite dall'alluvione, i riflettori si accendono su Gadoni per Prendas de jerru e a Teti per S'iscusorzu.
«Dopo quanto è accaduto in Sardegna - dice il sindaco di Gadoni, Antonello Secci - abbiamo deciso di portare avanti l'evento nel segno della solidarietà. Per questo saranno numerose le iniziative a favore dei conterranei che hanno subito il dramma delle inondazioni».
A Gadoni tutta la comunità è pronta per accogliere i turisti e i visitatori che a partire da venerdì 29 novembre vorranno fare tappa nel centro barbaricino. Tzia Francischedda Arangino, 100 anni il prossimo febbraio, si è messa a disposizione per riproporre l'antico mestiere di banitargia, ovvero di colei che procede alla lavorazione dei materassi secondo il metodo tradizionale.
Il paese si racconterà attraverso la scoperta della miniera di Funtana Raminosa, la riproposizione dell'antico rito de is Frakkeras e la rappresentazione dei gruppi folkloristici e delle maschere tradizionali.
Anche a Teti Cortes all'insegna della solidarietà. «Non possiamo dimenticare - dice il sindaco Laila Dearca - chi sta vivendo momenti di grave difficoltà a causa dell'alluvione.
Gli espositori locali hanno deciso di rinunciare al rimborso che l'amministrazione aveva pensato di erogare in loro favore per destinarlo all'emergenza dei vari centri dell'isola. Chiediamo alla comunità un ultimo sforzo perché Autunno in Barbagia possa servire a dare un ulteriore e concreto contributo a favore di chi ha perso tutto».
A Teti i riflettori saranno puntati in particolare sul Villaggio nuragico di S'Urbale, sulla produzione dei dolci tipici, bufulitu e bastone, e sulle musiche, i balli e i canti della tradizione.