La vita è una corsa: c’è un inizio, c’è un arrivo e nel suo mezzo ci sono soprattutto tanti incontri che disegnano i destini, le voci e i volti da sfogliare tra le pagine di un’esistenza, c’è l’esperienza che mescola gioie e solitudini, sentimenti e ricordi, anni da collezionare.

Benetutti festeggia i 103 anni di zia Pietrina Ledda, venuta al mondo quando la Grande Guerra trasformava le sorti del pianeta, in un 28 luglio pieno di sole e in tempo molto diverso e lontano da quello in cui viviamo.

Cresce in una casa umile ma capace di contenere la sua famiglia numerosa, con un piccolo forno per fare il pane e i fratelli più piccoli a cui badare. La fede ha segnato il suo percorso con solidità e il suo ruolo da catechista amata e mai dimenticata gli è stato riconosciuto con merito dalla Diocesi di Ozieri e con segnali concreti dalla Chiesa di Roma.

"E’ un minuscolo guscio apparentemente fragile che il tempo ha smussato, consumato, reso quasi trasparente, senza riuscire però ad intaccare la sua mente, a cancellare la lucidità del suo pensiero e dei suoi ricordi, ad incupire le emozioni e le storie della sua vita – racconta il nipote Michele Pio Ledda, scrittore e poeta tra i più apprezzati – Quando la vedi china su un libro, attenta nella lettura, diventa una cosa sola con le pagine che prendono vita con la sua immaginazione.  Forse quelle pagine sono i giorni della sua vita che ha bisogno e piacere di leggere, rileggere e riscoprire. Zia Pitrina è un dono".

Nel suo lungo cammino la nonnina di Benetutti non si è mai sposata e insieme alla sorella Francesca ha condotto una vita di sani principi senza rinunciare ai rapporti sociali che anzi ne hanno accresciuto la stima.

"Intorno a lei sono cresciuti e si sono formati tanti giovani del paese, che hanno sempre guardato a lei con rispetto e riconoscenza. – prosegue Michele – Zia Pitrina è dotata di quella sottile ironia di chi è nato a Benetutti, un paese ai confini tra Nuoro e Sassari e dei quali ha il carattere e l’impronta. Piccola ma tenace, la pietra è nel suo nome e le dà una forza che nessuna malattia ha mai scalfito".

Tra le sue grandi passioni c’è la lettura. Ha letto tutte le opere di Grazia Deledda e in generale i testi che riguardano la Sardegna, ma non disdegna giornali e riviste, romanzi e ogni altro genere. 

"La sua memoria è di ferro, – conclude l’autore del romanzo Il sangue di Cristo - puoi farle qualsiasi domanda e ti risponde senza incertezze, quasi leggesse il libro che ha scritto dentro di se. E’ sempre stata la mia prima lettrice e questo è un onore e un impegno perché so quanto il suo giudizio sia il più importante".