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Ha vissuto per quasi 33 anni in carcere accusato della strage di Sinnai. Oggi Beniamino Zuncheddu potrebbe finalmente diventare un uomo libero.
“Sto pensando alla libertà e a non tornare mai più in cella. Aspetto il giorno della sentenza per arrivare a quella verità che ho sempre dichiarato e chiesto", aveva detto l’ex allevatore di Burcei il giorno in cui la Corte d'appello di Roma, a novembre scorso, aveva deciso di scarcerare Zuncheddu.
L’ex pastore di 59 anni si è sempre proclamato innocente. Condannato all’ergastolo per il triplice omicidio avvenuto nel 1991 nelle campagne di Sinnai e liberato dopo 32 anni di carcere proprio dai giudici della Capitale che hanno accolto la richiesta di sospensione della pena.
L’8 gennaio del 1991, subito dopo la strage, l’unico sopravvissuto, Luigi Pinna, fu soccorso e, proprio in quei momenti disse: “Il killer aveva il volto coperto da una calza”. Una dichiarazione che ritrattò 40 giorni dopo, quando disse di aver riconosciuto Zuncheddu.
Dopo 32 anni, Luigi Pinna, davanti ai giudici della Corte d’Appello ha raccontato quel che accadde durante le indagini della strage per cui Zuncheddu fu l’unico accusato.
“Il killer era irriconoscibile, aveva una calza sul volto. Prima di effettuare il riconoscimento dei sospettati, l’agente di polizia che conduceva le indagini mi mostrò la foto di Beniamino Zuncheddu e mi disse che il colpevole era lui. Andò così”. E ancora: “Ho sbagliato a dare ascolto alla persona sbagliata. Penso che quel giorno a sparare furono più persone, non solo una. Con un solo fucile non puoi fare una cosa del genere”.
Oggi, venerdì 26 gennaio, dalle ore 14 si svolgeranno la requisitoria del Pg e le arringhe finali delle parti civili e dell’avvocato della difesa Mauro Trogu.
Dalle 12, davanti alla Corte d’Appello in Via Golametto a Roma, si terrà una manifestazione organizzata dal Partito Radicale in occasione della sentenza di Beniamino Zuncheddu.
“Una sensazione mista quella di oggi. Mi preparo come se dovessi andare alla prima comunione di un parente stretto. In realtà andiamo al processo di Beniamino per ottenere giustizia. Andrà tutto bene ne sono certa. Assoluzione per Beniamino Zuncheddu”, ha scritto sui social Irene Testa, la garante dei detenuti.