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Bernardo Zizi ringiovanisce con l’avanzare del tempo. La sua tempra, il lucido pensiero, la passione per la poesia, la vocazione per una lingua, quella sarda, di cui è bandiera, continuano ad arricchire quel patrimonio identitario sinonimo di appartenenza che fa della nostra terra uno scrigno della memoria più preziosa.
Domenica scorsa, nell’ennesima trasferta della sua lunga vita, ha voluto conciliare la festa per il suo ottantottesimo compleanno tra le rime di una Gara Poetica a Fonni che ancora una volta lo ha imposto come protagonista in compagnia di Saverio Sodde e Cristoforo Muntone.
L’intera comunità barbaricina, i tanti amici e appassionati che hanno raggiunto il paese più alto della Sardegna, in occasione dei festeggiamenti in onore di San Giovanni, si sono stretti intorno al poeta nato a Onifai nel 1928.
L’esordio di Zizi risale al 1952, sul palco di Dorgali, insieme a Crobu e Simula.
Per quasi mezzo secolo è stato, insieme a Mario Masala di Silanus e Antonio Pazzola di Sennori, uno degli interpreti più richiesti e apprezzati dal pubblico sardo che in occasione delle feste e dei ritrovi nel cuore della tradizione ha sempre riservato spazio e attenzione alla Gara di poesia “estemporanea”.
Arguto, intelligente e ironico, lo spirito poetico di Bernardo Zizi ha sempre stimolato allegria e riflessione nello svolgimento del suo operato artistico.
“La fluidità del suo pensiero accompagna da sempre l’eccezionalità dell’artista che abita nell’uomo. – dice Giuliano Marongiu - Bernardo Zizi è interprete di una delle espressioni più alte della cultura popolare della Sardegna. Mio zio Giustino, suo grande amico, aveva fatto il militare insieme a lui e già da allora il poeta ancora in erba annotava su quaderni, che custodisco con cura, le prime rime di una poesia che poi avrebbe fatto volare sempre più in alto e nel tempo, con la sua capacità di improvvisare, con ironia e intelligenza”.
Onifai, nel 2002, ha onorato i suoi primi cinquant’anni di attività sui palchi con un grande evento che ha coinvolto tutta la Baronia.
La poesia orale, quale espressione alta della cultura popolare, trova in Zizi uno dei massimi esponenti e grazie alla sua vitalità riesce a trasferire interesse anche nelle giovani generazioni, come è accaduto di recente, nel corso di un incontro con gli alunni della scuola primaria di Ghilarza, dove il poeta ha testimoniato la sua grande passione attraverso il racconto della sua lunga carriera.