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“La bambina si è messa a urlare, voglio mamma voglio mamma, mi teneva per un braccio, loro mi hanno tirato per l’altro braccio e portato via dalla stanza. A lei hanno fatto vedere i cartoni animati, perché il sostituto della mamma sono i cartoni animati”.
A parlare è la mamma di Baressa, piccolo Comune della provincia di Oristano salito agli onori della cronaca per la vicenda che racconta il dramma di una giovane mamma che oggi ha dovuto arrendersi e consegnare figlia contesa con il padre che vive nella Penisola.
Questa mattina i Carabinieri si sono presentati a casa della madre per eseguire l’ordine del Tribunale di Viterbo che aveva disposto di toglierle la figlia di due anni e mezzo per consegnarla al padre.
Anche questa volta, come la prima, a fine maggio, la comunità non ha lasciato sola la mamma che però nulla ha più potuto per tenere con se la piccola.
La storia è stata seguita passo passo dal leader di Unidos Mauro Pili che al termine della vicenda ha così commentato: “E’ la sconfitta delle istituzioni, è la sconfitta della giustizia, è anche la mia sconfitta. Un giudice che strappa una bambina di tre anni alla mamma, pur avendo i certificati dei primari neuropsichiatri infantili che denunciano il danno irreversibile per la piccola, è un fatto grave e inaudito. Mi vergogno di uno Stato capace di strappare una bambina con uno schieramento di forze dell'ordine riservato ad un capomafia!
Per adesso mi vergogno! Poi vi dirò il resto!”.
L’ex deputato ha anche pubblicato un piccolo video nel quale la mamma di 38 anni spiega le fasi concitata in cui l’hanno separata dalla figlia.