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Coronavirus: boom di visite in medicina del dolore, reumatologia e ortopedia.
Medicina del dolore, reumatologia e ortopedia sono tra le visite specialistiche più richieste nel post-lockdown, che ha causato l’aumento del 40% delle patologie vertebrali, articolari e muscolari dall’inizio dell’isolamento sociale per motivi psicologici, obesità, scarso movimento e attività sportiva e smart working. A dirlo è un’analisi realizzata tramite gli sportelli online, le attività professionali degli esperti, degli specialisti e dei loro rappresentanti nelle varie Regioni italiane.
“Le patologie più frequenti sono per il 20% lombosciatalgia e cervicobrachialgia da discopatia ed ernia del disco, per il 15% sindrome da conflitto, capsulite adesiva e tendinopatia della cuffia dei rotatori delle spalle, per il 5% epicondiliti, per il 10% patologie reumatologiche riacutizzate, per il 10% gonalgia da varie patologie; per il 5% coxalgia da vari patologie; per il 15% distorsioni, contusioni e fratture, per il 5% strappi e algia muscolare durante l’attività sportiva – spiega il dottor Tomaso Cocco, (nella foto in alto), algologo, che coordina il reparto per le cure palliative, nel nosocomio ospedaliero Binaghi di via Is Guadazzonis (a Monte Urpinu), – il resto del 15% è composto da lombalgia da patologie di natura viscerale, addominale e renale, crolli vertebrali, neuropatie periferiche, fasciti plantari e tendiniti (mano, polso, piede e caviglia)”.