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L'incendio che si è sviluppato ieri mattina nel palazzo comunale a Bitti non è stato causato da un corto circuito come si pensava in un primo momento, ma sarebbe doloso.
I Vigili del Fuoco del comando provinciale di Nuoro, arrivati sul posto chiamati da alcune persone che hanno notato il fumo fuoriuscire dall'ultimo piano dello stabile, hanno spento rapidamente l'incendio e hanno escluso che si sia trattato di un rogo di origine accidentale o riconducibile a un corto circuito.
Gli accertamenti dei pompieri hanno fatto preoccupare gli amministratori e il sindaco Giuseppe Ciccolini, che ha chiesto subito l'intervento dei carabinieri della compagnia locale a cui sono state consegnate tutte le immagini di videosorveglianza delle telecamere posizionate all'ingresso del palazzo. Le fiamme hanno bruciato alcuni documenti storici del Comune e i danni sono rimasti circoscritti a un solo scaffale della stanza in cui si è sviluppato il rogo.
Sul posto sono intervenuti i dirigenti della Soprintendenza archivistica della Sardegna e i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari, che hanno lavorato per la messa in sicurezza dei documenti non interessati dall'incendio.
"L'augurio - ha osservato il sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini - è che si faccia rapidamente chiarezza sui fatti. Per questo ci affidiamo all'alta professionalità delle forze dell'ordine, a cui abbiamo assicurato tutta la nostra collaborazione, affinché si verifichi ogni dettaglio utile per ricostruire la verità che va consegnata ai cittadini di Bitti e ai loro amministratori".