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Per tre ore il sindaco di Ottana, Franco Saba, è stato sentito dai carabinieri ai quali ha raccontato gli ultimi mesi dell'attività amministrativa, nel tentativo di individuare un appiglio che possa collegare l'attentato dinamitardo della notte scorsa davanti al Municipio con l'azione del suo esecutivo.
"Mi sto arrovellando per ricordare se ci sia stato qualche cittadino che ha protestato, ma non trovo niente di niente - spiega all'ANSA il primo cittadino -. Negli ultimi tempi in questa zona sono state messe a segno intimidazioni contro alcuni sindaci (scritte minatorie verso il sindaco di Lanusei e l'attentato incendiario all'auto del sindaco di Oniferi, ndr), ma questa volta - sottolinea Saba - è avvenuto ai danni del Comune e non capisco se è un atto contro di me, contro un collega, un impiegato o un dirigente".
"Sono stato eletto nell'ottobre del 2020 - ricorda il sindaco - non si andrà però al voto a fine 2025 ma solo nel 2026, la consultazione è stata rinviata. Quello che so per certo è che io continuerò a lavorare fino all'ultimo giorno facendo il mio dovere come ho sempre fatto".
Non è la prima volta che gli amministratori ottanesi sono vittima di intimidazioni. Era successo nel 2000, nel 2004 e nel 2010. Nell'ultima occasione, il 23 settembre 2010, era finito nel "mirino" dei malviventi l'ex sindaco Giampaolo Marras. Ignoti avevano sparato contro la sua abitazione mentre si trovava in casa con la moglie e i due figli piccoli. Nella stessa notte un ordigno era stato fatto esplodere nel centro di aggregazione sociale, proprio di fianco all'abitazione dell'allora primo cittadino.