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“Lo so, questo post non piacerà. Ci saranno critiche e molti non saranno d'accordo ma, onestamente, a me, poco importa. Non inseguo la popolarità e non mi interessa se a qualcuno non vado a genio. A me interessa solo che passi il messaggio ed il messaggio è questo: Parliamoci chiaro, dai. Siamo tutti di Bonorva. Io sono il Sindaco, e non sono il Sindaco di Milano ma di Bonorva, e siamo 3mila, non un milione. Tollero gli assembramenti. Tollero i microvandali. Tollero le piccole trasgressioni ad orari e regole. Tollero tante cose. Vivo tranquillo e voglio far vivere tranquilli gli altri. Non sono né uno sceriffo né un poliziotto. Dopotutto siamo tutti così e anche io, ogni tanto, cado facilmente in qualche piccolo strappo alla regola. Ma a tutto c'è un limite Non tollero questa PORCHERIA”.
Inizia così il post pubblicato su Facebook dal sindaco di Bonorva, Massimo D’Agostino. Un messaggio attraverso il quale il primo cittadino stigmatizza i comportamenti incivili, ma contemporaneamente fa un appello affinché prevalga il senso di responsabilità individuale e collettiva.
“Non tollero che qualcuno venga a bucarsi praticamente in pieno centro a Bonorva. Questo, NO – continua D’Agostino -. Non so se sarò sindaco ancora per due, tre o sei mesi o per 5 anni, questo lo deciderà la gente di Bonorva, ma finché sarò sindaco io, dovesse essere ancora per un solo giorno, non starò a guardare e non sarò io a permettere queste cose nel Mio, nel Nostro, Paese. Chi vuole, trova la mia porta aperta, SEMPRE. Chi vuole aiuto da me lo troverà, da me o dalle istituzioni che rappresento. Faccio e farò di tutto per aiutare chiunque abbia difficoltà e bisogno di assistenza e di qualsiasi cosa, nel limite delle mie possibilità. Ma non permetterò che a Bonorva si rivedano di queste cose e farò DI TUTTO per impedirlo. Compreso andare in caserma”.
Infine, il sindaco scrive: “E alle decine di persone, che stamattina mi hanno inviato messaggi, dico: Attenzione. Non è un problema del Sindaco ma è un problema di TUTTI. Quindi, ognuno FACCIA IL SUO, perché le cose le sanno in molti! Fine del messaggio”.