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Il Centro per la diagnosi e la cura del Veleno da Imenotteri dell’Azienda Ospedaliera Brotzu, l’unico punto di riferimento specialistico nel panorama sanitario regionale, sarebbe prossimo alla chiusura.
Se così fosse, significherebbe che per i pazienti allergici non ci sarebbe più un posto in Sardegna in cui fare i vaccini.
Come si legge sul sito ufficiale del nosocomio, le punture di api, vespe e calabroni possono causare reazioni allergiche più o meno gravi che vanno dall'orticaria alle difficoltà respiratorie e nei casi più gravi può sopraggiungere in pochi minuti la morte per asfissia o arresto cardiaco. Per questo è importante prevenire e curare le allergie causate dalle punture di questi insetti.
Sull’importanza del Centro, dunque, nulla può essere messo in discussione. E allora è facilmente comprensibile la rabbia e la preoccupazione di 17 pazienti che da anni si recano da tutta la Sardegna a Cagliari per questi importantissimi vaccini.
Gli stessi pazienti, infatti, sono stati avvisati dalla dottoressa che li ha in cura che ad aprile, in assenza di novità, ci sarà l’ultima immunizzazione.
“Sono allergico alla puntura di vespe e api e da 12 anni faccio il vaccino a Cagliari – dice Andrea Onali di Ortueri -. Ad aprile ho l’appuntamento per l’ultimo vaccino e poi? Sarò costretto sicuramente a recarmi in un altro centro fuori dall’Isola. Questo comporta una spesa sicuramente onerosa e difficile da sostenere. Sono molto preoccupato”.
C’è da dire, infatti, che solo coloro che possono permettersi di pagare di tasca propria il viaggio, potranno continuare la cura. Infatti, le visite ambulatoriali sono convenzionate col Sistema Sanitario Nazionale, mentre il vaccino attualmente non è rimborsabile da tutte la ASL della Sardegna.
"Siamo disposti a mobilitarci per difendere la nostra salute - dicono in coro i pazienti -. Non è possibile che la nostra situazione sia del tutto ignorata da anni".
Ma facciamo un po’ la storia del Centro, che si trova presso il Laboratorio Analisi Chimico Cliniche dell’ospedale cagliaritano e che nasce nel 1991 grazie a dottor G. Piu, allora Primario della Microbiologia, e ai suoi collaboratori, per far fronte alle numerose richieste di pazienti che altrimenti erano costretti a recarsi presso i Centri della penisola.
Nel 2007 venne chiuso, ma poi, forse grazie ai riflettori puntati sul caso, fu riaperto e l’attività venne affidata alle dottoresse Crociani e Marinelli. Nell’alternanza delle varie dirigenze, la dottoressa Claudia Crociani ha continuato a seguire i pazienti già in cura senza accettarne di nuovi, non avendo un incarico ufficiale.
Questo vuol dire che decine e decine di persone allergiche non facevano e non fanno vaccini e tante altre hanno dovuto attivarsi per trovare soluzioni fuori dalla Sardegna.
L’immunoterapia o terapia di iposensibilizzazione specifica (I.T.S) è il metodo più sicuro per prevenire i rischi di nuove reazioni allergiche. Si tratta di una terapia largamente studiata e sperimentata, di provata efficacia e sicurezza. In pratica, essa consiste nella somministrazione per via sottocutanea di dosi progressivamente crescenti di veleno.
“La stessa terapia – si legge sul sito dell’ospedale - è in grado di proteggere il paziente dalla comparsa di reazioni generalizzate e gravi in modo quasi totale, tanto da essere considerata un vero e proprio salva vita”.