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Gravi indizi di colpevolezza, pericolo di reiterazione del reato e di fuga: per questi motivi il Gip del Tribunale di Lanusei ha confermato la misura restrittiva in carcere per Emilio Derosas, il giovane di 18 anni originario di Orosei, (provvedimento già in vigore dal Gip del Tribunale di Cagliari, luogo dove il presunto aggressore è stato fermato dai Carabinieri), formalmente accusato di rapina aggravata ai danni di don Vincenzo Pirarba, 77enne, il sacerdote di Tortolì brutalmente aggredito e rapinato il 7 maggio scorso nella sua abitazione.
Derosas rimane dunque in cella nel carcere cagliaritano di Uta: nel frattempo però le indagini non si sono mai concluse, tant’è che in questi giorni sono stati posti sotto sequesrto i telefoni cellulari di alcune persone, per risalire ad eventuali complici del ragazzo.
Saranno infatti gli esperti della tenenza della Guardia di Finanza di Arbatax (specializzati nel recupero dei dati in digital forensics) ad esaminare i telefonini e verificare ulteriori piste investigative volte a chiudere il cerchio su questa brutta vicenda.