Un'altra giovane vita ha cessato di esistere nelle strade della Sardegna. Un altro ragazzo, un'altra famiglia distrutta. A pagare il triste tributo, stavolta, è stata la comunità di Buddusò.

Sembrava una serata come tante, autunnale, paesana e un po' noiosa. Giuseppe Taras, ventenne buddusoino, era alla guida della sua Seat Ibiza, con in mano il timone di una vita che aveva tutta davanti quando uno schianto terribile se lo è portato via. Triste teatro dell'incidente la statale 389, che da Buddusò porta a Bitti e alla Barbagia. La Seat di Taras, forse per una distrazione del conducente o un colpo di sonno, è andata addosso a un Pajero che procedeva sulla corsia opposta. Per il ragazzo non c'è stato scampo. Quando i soccorritori del 118 sono accorsi hanno capito che c'era ben poco da fare, i Vigili del fuoco di Sassari hanno lavorato fino a tardi per estrarre il corpo da ciò che rimaneva dell'auto e liberare la carreggiata.

Sotto choc la comunità di Buddusò che solo pochi mesi fa era stata colpita da un altro grave lutto quando a febbraio persero la vita nella strada per Bultei Davide Ziri e Robertu Ghisu di di 30 e 19 anni. Ingiusto inconcepibile, nessuno riesce a comprendere come una giovane vita possa finire così: straziata, uccisa e incastrata tra le lamiere di un'auto assassina.