Si concluderà ufficialmente il 31 gennaio prossimo la stagione venatoria in Sardegna.

Per alcune specie invece, come cornacchia grigia, ghiandaia e colombaccio, sarà consentita, solo alla posta e senza l'uso del cane, anche il 2, il 6 e il 9 febbraio.

E’ questo quanto prevede il decreto, pubblicato oggi sul Buras, il bollettino ufficiale della Regione, con l'assessore all'Ambiente, Andrea Biancareddu, che ha recepito le modifiche e le integrazioni al calendario venatorio 2013-2014 adottate dal Comitato faunistico regionale dopo che il documento era stato sospeso dal Tar Sardegna, in quanto era stato predisposto senza tener conto del parere dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

Il decreto conferma la decisione di eliminare il divieto per i minori di 16 anni di partecipare alla battute di caccia al cinghiale in qualità di battitori. "L'adozione del documento", commenta l'assessore, "rappresenta un segnale di attenzione nei confronti del mondo venatorio sardo al quale mi sento molto vicino, sia per tradizione familiare che per l'apprezzamento verso i cacciatori che costituiscono un'importante risorsa per la tutela dell'ambiente".

In Sardegna la caccia è consentita solo il giovedì e la domenica, oltre che nei giorni festivi infrasettimanali, con cinque giorni di silenzio venatorio su sette, a differenza - si legge nel decreto - del resto d'Italia dove le doppiette tacciono solo il martedì e il venerdì.