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“Si tratta di un risultato incoraggiante che conferma il grande impegno dell’Università di Cagliari nella gestione professionale di quello che, a tutti gli effetti, è un museo a cielo aperto e un importante luogo di aggregazione culturale”.
Non può che essere soddisfatto il direttore dell’orto botanico di Cagliari, Gianluigi Bacchetta, commentando i dati relativi alle presenze record nel 2019, che hanno superato i 63mila visitatori. Un dato, questo, a cui devono essere aggiunti gli ingressi in occasione di Monumenti Aperti.
Il mese più prolifico è stato maggio, con oltre 13mila visite, seguito da agosto, che si è fermato a quota 8mila 500.
“La competenza e la passione del nostro personale – ha aggiunto Bacchetta – fanno sì che oggi l’Orto Botanico sia tra le strutture museali sarde più visitate insieme a Barumini, con cui è attivo un accordo di code sharing”.
Importanti anche le collaborazioni avviate con i centri di ricerca più rilevanti del Mediterraneo e non solo, oltre che con le scuole di ogni ordine e grado e le recenti intese raggiunte dalla Banca del Germoplasma della Sardegna.