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Cagliari si classifica all'ottavo posto fra le città metropolitane italiane digitalmente sostenibili. Lo dice il DiSI City, l'indice che misura e valuta la capacità dei centri urbani di combinare tecnologia e rispetto dell'ambiente. Dai dati pubblicati emerge che i cagliaritani mettono al primo posto il benessere delle persone, al secondo l'ambiente e al terzo il modello economico di sviluppo. Il 64% è fortemente sensibile ai temi della sostenibilità, ma solo il 23% fa uso di infrastrutture e servizi digitali.
Le donne cagliaritane, emerge dal report, a differenza di quanto accade nella maggior parte delle altre città, sono tendenzialmente meno digitali degli uomini.
Per Stefano Epifani, presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, Cagliari è un esempio di città metropolitana in cui "il coefficiente di sostenibilità digitale nella popolazione che già utilizza il digitale in modo consapevole e sostenibile è decisamente più alto della media nazionale".
Il Comune è si dice pronto a raccogliere la sfida: "Cagliari è da tempo molto concentrata sullo sviluppo sostenibile nei vari campi della vita sociale", spiega il vice sindaco Giorgio Angius.
"Siamo consapevoli - aggiunge - che sostenibilità e digitalizzazione sono per una città consolidata e urbanizzata concetti che si sposano perfettamente, mentre in ambito extraurbano possono porre più problemi per via dell'infrastrutturazione, che inevitabilmente è poco "green". Questo rappresenta però una sfida da cogliere, per contrastare fenomeni altrimenti irreversibili come lo spopolamento delle aree interne dell'isola. Anche la frontiera dell'AI, se riusciremo a creare i giusti protocolli di sicurezza e controllo, potranno ottimizzare i nostri servizi digitali, massimizzando la sostenibilità dei nostri sistemi".