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In casa Cagliari è stato presentato questo pomeriggio nella sala stampa della Sardegna Arena il nuovo allenatore rossoblù Walter Zenga.
A fare gli onori di casa è stato il presidente Giulini, il primo a prendere la parola: "Innanzitutto un ricordo per Davide Astori, sempre con noi. Già qualche giorno fa confrontandomi con i miei collaboratori l'unico nome venuto fuori è stato quello di Zenga. Carli l'ha chiamato, era a Dubai e il giorno dopo era qua. Il mio stato d'animo oggi è diverso rispetto a quello del mister che ha grande entusiasmo. Spero che ci porti le vittorie che servono e spero che Zenga riporti questa squadra che negli ultimi 3 mesi ha fatto ridere tutti e che ha commesso tanti errori dentro e fuori dal campo. Tutti abbiamo fatto ridere, giocatori, allenatori e dirigenti. Da Lecce in poi il Cagliari non è più stato quello meraviglioso che era stato per esempio nella partita contro la Fiorentina. Il Cagliari non é questo visto negli ultimi tre mesi. La scelta di Carli su Zenga in questo momento é quella più giusta e se l'ho avallata vuol dire che ci credo molto anche io. C'è stato solo Zenga, nessun altro nome, ho letto troppe fantasie sui giornali. Ho parlato con Canzi spiegando a lui cosa volevo, essendo anche amico lui di Zenga. Questione calendari? Alcune cose non sono state gestite bene, come decidere di rinviare le partite dalla sera alla mattina. Dovrebbe ora uscire un decreto del Governo e poi si deciderà probabilmente di giocare a porte chiuse. Noi dovremmo non giocare il prossimo weekend poi il nostro calendario sarà SPAL, Verona e Torino, quest'ultima in casa, in questo ordine. Cosa porta Canzi in prima squadra? Per dare un supporto all'allenatore, Max è un grande professionista, che conosce la società e i giocatori, ha fatto un grande lavoro con la Primavera e poi a fine stagione tornerà a giocarsi lo scudetto con i suoi ragazzi, insieme a Conti e Agostini che hanno grandi meriti. Siamo tranquillo che i ragazzi della Primavera con Lavecchia possa continuare a lavorare alla grande. Poi se esordirà qualche ragazzo in prima squadra ne saremo felici. Per me l'amarezza di aver esonerato Maran é grande, secondo me era ormai arrivato al capolinea, era un allenatore vuoto, sono state troppe le partite senza vittoria e le situazioni di campo che non rappresentano al meglio questa squadra. Ai giocatori oggi ho espresso la mia delusione. Io sono innamorato di questa rosa e sono deluso di come sta andando. Dopo 15 gare avevamo una delle migliori difese, sono innamorato di questa squadra e oggi ho fatto capire loro quanto ero incazzato. Concretezza e ignoranza, secondo me sono due aspetti da ritrovare, bisogna veramente buttar fuori tutta la merda dalla nostra testa. Tra sosta per le nazionali e sosta forzata per i recuperi abbiamo quasi un mese per lavorare, è come se fosse un nuovo inizio. Siamo reduci da partite insipide, mi piace dire così, forse anche da allenamenti insipidi, non voglio più parlare del passato, guardiamo al futuro. Senza guardare troppo in là, i discorsi sull'Europa non servono a nulla, ci sono tante altre squadre molto più attrezzate, mi sono solo rotto le scatole di questo periodo. Mi è bastato parlare col nuovo mister per ritrovare entusiasmo, ma non devo averlo io l'entusiasmo, bensì i calciatori".
Queste le parole di Zenga: "La prima cosa che ho fatto é quella di chiamare Rolando Maran. Il Cagliari è una buonissima squadra che sta attraversando un periodo difficile, ma questa è una squadra importante, con storia, con dei valori, che rappresenta una regione e mi sono ripromesso di riportare entusiasmo. Ricordo bene la partita contro la Fiorentina la vidi con mio figlio che non vede l'ora di venire qua a giocare con tutti i ragazzi, e poi ricordo bene quella col Parma al Tardini dove ero presente. Col presidente ho un ottimo rapporto da anni. Il rifiuto al Cagliari qualche anno fa? Nessun rifiuto, ero in ballottaggio con un mito qua a Cagliari (Zola, ndr) e non mi sembrava il caso di entrare in competizione con lui. Era un momento particolare per me, avevo i bimbi piccoli, ero a Dubai e difatti poi ho allenato lì, non c'è stato nessun rifiuto. Io ora non voglio deludere nessuno e cercherò in ogni modo di far ricredere gli scettici. Il tempo è l'unica cosa che può mettere le cose a posto. Tabarez? Ho apprezzato una sua recente intervista dove diceva che si usa oggi troppa tecnologia, sono d'accordo, ma non sono completamente contro. Anche io uso la tecnologia, preferisco poche persone piuttosto che tante. Canzi è uno che sa fare match analysis, come staff tecnico siamo un numero sufficiente. Che squadra ho trovato? Non è a mille questo è chiaro, non voglio alibi, ho la mentalità del lavoro, lavoro e lavoro. E cerco l'ottimismo, non sono una persona negativa. So che ho il Bologna a due punti e con una gara in meno, non ho paura di nulla e cercherò di riportare l'entusiasmo in squadra e tra i tifosi. Questa settimana intera, anzi quasi due, mi servirà tantissimo per provare a cominciare ad incidere sulla squadra. Io mi metto l'elmetto e sono il primo tifoso di questa squadra. In Crotone-Cagliari mi arrabbiai per l'episodio in sé non mi arrabbiai con l'avversario che avevo davanti, poteva essere anche il Real Madrid. Cosa può essere successo a questa squadra? Non lo so, non ero presente prima e andrei in conflitto con chi c'era prima, non mi permetto di dire nulla. Un problema c'è, sta ora a me trovare la soluzione. I miei giocatori devono essere il meglio di sé stessi oggi, il passato non conta. Il modulo? Non conta, contano i principi di gioco. Ci saranno tante soluzioni, non è un dogma giocare con un modulo rispetto ad un altro. Il dualismo Cragno-Olsen? Male che vada gioco io... Battute a parte, meglio avere più scelta piuttosto che il contrario. Gigi Riva? Ho chiamato anche lui, abbiamo fatto tanti anni insieme in Nazionale, venendo a Cagliari è normale che l'avrei chiamato, ho sentito anche Matteoli, che è stato mio compagno".