“Quello che è successo stamattina è vergognoso e merita di essere denunciato”. Inizia così il racconto di una signora di Cagliari, che con un video su Facebook spiega a un pubblico di oltre 348 mila persone quanto le è successo nel momento in cui ha chiamato il Centro Unico Prenotazione per una visita medica.

Una situazione, quella esposta dalla signora, che purtroppo conosciamo da anni, Covid o non Covid, ma di cui bisogna assolutamente parlare: infatti, il fatto che sia una condizione stantia non ci deve far cadere nell'errore di credere che debba andare per sempre così. 

“Stamattina (3 settembre) – dice - ho contattato il Cup di Cagliari per fissare una visita medica con un’impegnativa con una priorità a 10 giorni e mi hanno detto che non c’era disponibilità su Cagliari, quindi mi sono state fatte queste proposte: ‘abbiamo disponibilità a Tortolì’, mi hanno detto, ovvero a 150 km da Cagliari, ‘oppure abbiamo disponibilità a Macomer’: 140 km da Cagliari.  Quando io ho fatto notare che sono 140 km da Cagliari mi hanno detto ‘la mandiamo più vicino: a Jerzu’: 120 km da Cagliari”.

“Mi sono quindi inalberata – continua la signora - e ho chiesto il motivo per il quale con un’impegnativa a 10 giorni il servizio sanitario regionale non fosse in grado di dare una risposta positiva in questo senso. Mi è stato risposto “Signora ma lei non si rende conto cosa sta succedendo in Sardegna? Con i casi in aumento l’accesso alle strutture sanitarie è estremamente limitato”.

Ma non è finita così ovviamente. “Circa 20 minuti ho ricontattato il Cup chiedendo questa volta una visita a pagamento. Sapete cosa è successo? Che miracolosamente, alla faccia del Covid il 9 di settembre, cioè la prossima settimana, la sottoscritta potrà accedere senza alcun problema in una struttura pubblica solo che dovrà cacciare i soldi per pagarsi una visita privata”.

“Credo che ci sia un sacco di gente in questa situazione, che ci sia un problema legato al Covid, ai contagi, ma credo che ci siano anche delle persone che su questa situazione ci stanno marciando clamorosamente e vi dico solo una cosa: fate schifo”, è il commento finale della signora.