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Dopo lo stop alla tratta marittima Cagliari- Civitavecchia dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili (Mims) fanno sapere che "si tra lavorando ad una soluzione per uscire al più presto dall'emergenza".
La via d'uscita più veloce è quella dell'affidamento diretto ma, dopo un bando e due manifestazioni d'interesse andati deserti, occorre trovare una compagnia di navigazione interessata a portare avanti il servizio. Fino a ieri la tratta è stata garantita, con proroga e senza compensazioni, da Tirrenia, ma a questo punto si potrebbero fare avanti anche Grimaldi, che opera già su Cagliari con il collegamento per Napoli e su Civitavecchia con le tratte per Porto Torres e Olbia, o Gnv che collega il porto del Lazio con Olbia.
Intanto la Filt-Cigl va all'attacco: "Ci si è mossi in maniera sparsa e non strutturata. Se qualcuno ha pensato che lo tsunami si sarebbe fermato con la soppressione dei collegamenti da e per Arbatax, non solo non ha alcun senso della realtà ma, non si è degnato di ascoltare le voci e gli avvertimenti sollevati dalla Cgil - afferma il leader del sindacato dei trasporti Arnaldo Boeddu - Non è più rinviabile il tavolo più volte richiesto in cui poter mettere a fattore comune le esigenze dei sardi, delle imprese e dei lavoratori. Ribadire il diritto alla continuità territoriale sia per i passeggeri sia per le merci, con rotte che vadano oltre Civitavecchia, peraltro, è condizione irrinunciabile se si vuole realmente dare un futuro al progresso sociale ed economico di una parte importante dell'isola. Per questo - aggiunge Boeddu - la prima questione da risolvere è far ritornare le navi in porto ma, nel contempo continuare l'iter affinché la Regione Sardegna sia pienamente titolata anche sulla continuità marittima come avviene per quella aerea".