Ricerca e cultura come elementi sinergici di rilancio e sviluppo. Cagliari vuole progettare e realizzare il futuro insieme alla sua Università. E con il coinvolgimento di tutto il territorio, tra le idee che si possono sviluppare c'è quella di realizzare una Città della scienza e della tecnologia. Ma anche l'Accademia di belle arti, attraverso la “condivisione di saperi, risorse e spazi nell'interesse di studenti e cittadini”.

Ne ha parlato stamattina al Municipio il sindaco Paolo Truzzu incontrando il nuovo rettore, professor Francesco Mola. “Il Comune – ha spiegato il primo cittadino - si trova in una situazione in cui ha la possibilità di avere a disposizione molte risorse, tra cui quelle del PON Metro. Ma per rendere Cagliari città universitaria, occorre ragionare anche sul recupero di strutture pubbliche potrebbero diventare sede di nuovi studentati, biblioteche o spazi di studio comuni”.

Un bando da circa 20milioni di euro a fondo perduto, potrebbe invece consentire al Capoluogo di Sardegna di realizzare la Città della scienza e della tecnologia. “L'idea – ha aggiunto Truzzu – ci è venuta in considerazione del fatto che la Sardegna è al centro dell'attenzione internazionale nel campo della ricerca scientifica. Potremmo pensare a un intervento di rigenerazione urbana in uno dei quartieri popolari, facendolo diventare un luogo di attrazione culturale e turistica. È indispensabile, perciò, l'impegno congiunto di Comune, Regione, Università, Confindustria, CRS4 e altre realtà che operano nel territorio”.

Eletto per il sessennio 2021-2027 con oltre il 90% delle preferenze, professore ordinario di Statistica alla Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche, già anche prorettore vicario e presidente del Comitato unico di garanzia, Mola che ha assunto l'incarico alla fine di marzo, alla scadenza del mandato di Maria Del Zompo, si è detto concorde con i propositi dell'Amministrazione comunale per fare di Cagliari una città universitaria.

“L'Università – ha detto il rettore – non è avulsa dal contesto che la circonda. Abbiamo avviato dei progetti di ricerca per lo studio dell'impatto dell'Ateneo sul territorio, dal punto di vista economico e dell'attrattività, sia per i giovani, che per i turisti. Se si è abili a garantire le strutture per vivere ed essere accolti nella città, come molti studenti hanno confermato grazie alle loro esperienze all'estero, si fa girare anche l'economia”.

In quest'ottica ben si inserisce l'idea della Città della scienza e della tecnologia su cui “l'Università può mettere tutta la parte di conoscenza, ricerca e abilità organizzativa in questo tipo di iniziative. Si potrebbero esaltare le specificità sarde, come la parte marina, unica sotto il profilo della biodiversità, per esempio attraverso un acquario scientifico”. Confermata perciò la disponibilità dell'Ateneo a lavorare in sinergia con il Comune.

All'incontro di questa mattina anche Aldo Urru e Alessandra Orrù, rispettivamente direttore generale e capo di gabinetto dell'Università degli Studi di Cagliari, e Giorgio La Spisa. Nella veste di direttore generale del Comune, La Spisa ha definito il progetto di Città della scienza e della tecnologia “entusiasmante” e con sicuri “benefici” per tutto il territorio.