I consiglieri comunali d’opposizione di Cagliari, attraverso una nota stampa, chiedono alla maggioranza “regole e trasparenza per quanto concerne i contributi alla cultura in deroga a criteri di assegnazione e trasparenza, il tutto giustificato per l'emergenza Coronavirus”. I consiglieri di minoranza dei Progressisti, Pd, Progetto Comune e Sinistra per Cagliari hanno sottolineato la loro contrarietà su somme destinate a imprese, cooperative e associazioni della cultura e dello spettacolo per il 2020. 

Misure attesissime e urgenti, vista la situazione di grande difficoltà in cui si trovano oggi migliaia di operatori del settore a causa del blocco delle attività con il pubblico e dell'impossibilità di programmare qualsiasi iniziativa, ma che necessitano comunque di controllo e regolarità. Oggi si è riunita la Commissione Cultura: all'ordine del giorno la proposta, voluta dalla giunta e inviata neanche 24 ore prima ai commissari, per "Necessità di misure straordinarie a sostegno del mondo della cultura e ridefinizione delle attività sostenibili". La proposta prevede una delega in bianco alla Giunta per l’erogazione dei contributi 2020, considerato che allo stato attuale "non appare prevedibile un'ipotesi di ripresa delle attività culturali aperte al pubblico, delle manifestazioni e degli spettacoli nel breve termine".

 

La minoranza ha precisato che: “Siamo pienamente d’accordo che per il 2020 si debbano individuare urgentemente misure straordinarie e derogatorie, ma non si può farlo dando carta bianca alla giunta rispetto a qualunque criterio di valutazione. Queste deroghe consentono assoluta discrezionalità e nessuna trasparenza”.

I consiglieri proseguono: “La Giunta potrà stabilire il budget da destinare agli eventi o progetti non programmati, non prevedibili e di carattere straordinario relativi all'anno 2020 senza distinzione di budget e di settori, la possibilità che alcuni soggetti chiedano più di un contributo, l’eliminazione del tetto massimo per le richieste. Questo significa che ogni soggetto potrà proporre più di un progetto, con il budget che riterrà opportuno, senza che sulla spesa delle risorse pubbliche sia prevista alcuna verifica da parte dell’Amministrazione”. 

 

“Mancano del tutto i criteri con cui queste somme verranno attribuite: non si tiene assolutamente conto, ad esempio, delle indicazioni suggerite dal Ministero per i Beni culturali, come la continuità di eventi realizzati negli anni, e questo nonostante l'assessora alla Cultura vanti grande collaborazione con il ministro Franceschini. Non sono state poi ascoltati i rappresentanti degli operatori culturali del territorio. Il timore è che ci potrà essere una gestione discrezionale dei fondi che finora erano gestiti in maniera trasparente e secondo criteri ben definiti da un regolamento".

 

La minoranza non condivide poi le modalità di proposta: "Il documento è arrivato ai componenti della Commissione poche ore prima dell'incontro, a cui non hanno partecipato né l'assessora Paola Piroddi né la dirigente per illustrare la proposta e fornire i chiarimenti del caso. Non è stato possibile proporre e inserire alcuna modifica e, nonostante la nostra totale contrarietà al voto con una discussione tanto breve, il documento è stato comunque votato e approvato dalla maggioranza. Un comportamento inedito e davvero inaccettabile. La battaglia si sposta ora in Consiglio comunale”.