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Un detenuto 43enne del carcere cagliaritano di Buoncammino si è suicidato lunedì nella cella della clinica medica, dove si trovava non perché malato, ma per problemi con altri detenuti, tanto che aveva chiesto il trasferimento in un altro carcere.
Secondo quanto scrive L'Unione Sarda, al 43enne (che fino al 2018 doveva scontare una pena per reati legati alla droga) sarebbe stata fatta arrivare una lettera di minacce nella sua cella, in cui era scritto "O ti ammazzi o ammazziamo tuo figlio".
Il motivo del risentimento nei suoi confronti potrebbe essere nato quando il detenuto trovò delle lettere dal contenuto estorsivo che il suo compagno di cella avrebbe inviato ad altri carcerati. Del fatto avrebbe avvisato il comandante delle guardie, a cui consegnò le missive solo per visionarle, ma vennero sequestrate e inviate alla Procura.
Il 43enne, certo che sarebbe stato scoperto dal compagno di cella, avrebbe chiesto di essere trasferito in un altro penitenziario, ottenendo, però, solo il ricovero nella clinica dove due giorni fa si è ucciso, impiccandosi alle sbarre con i pantaloni di una tuta da ginnastica. La Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo per fare luce sulla vicenda.