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Era incinta da cinque mesi la 39 enne “sanissima e sportiva” che lotta tra la vita e la morte a causa del virus Sars Cov-2.
La donna, a causa di una polmonite devastante da Covid-19, venerdì scorso ha subito un intervento cesareo dopo aver perso il bambino per mancanza di ossigeno.
I medici del Santissima Trinità e I rianimatori del Brotzu hanno operato in sinergia per dare una possibilità di vita alla mamma che lotta tra la vita e la morte.
Dopo l’interruzione della gravidanza in utero, l’equipe guidata dalla dottoressa Eleonora Coccollone ha eseguito un taglio cesareo in emergenza per asportare il feto morto e la placenta.
Una decisione difficile, fanno sapere dalla direzione sanitaria dell'ospedale Santissima Trinità di Cagliari, le condizioni della mamma erano molto compromesse e si doveva operare in emergenza per estrarre il bimbo ormai senza vita e alleggerire l’impegno emodinamico per il cuore e i polmoni materni, riuscire quindi a dare una possibilità di vita.
Così venerdì notte l’equipe della ginecologia e anestesia del Santissima Trinità ha eseguito un taglio cesareo, nonostante le condizioni della mamma fossero gravissime.
Subito dopo è intervenuta l’equipe di rianimazione del Brotzu che per la prima volta a Cagliari ha utilizzato un polmone artificiale in un malato Covid per ossigenare gli organi e tenere in vita la giovane donna.
Il fiato è sospeso, le condizioni sono gravi, ma è stato fatto tutto il possibile grazie ad una equipe multidisciplinare che ha operato sinergicamente per dare alla giovane mamma la possibilità di vivere.
I medici invitano ancora una volta i cittadini a rispettare le regole e ad impegnarsi per ridurre le possibilità di contagio, perché il virus non colpisce solo gli anziani e a pagare con la vita, non è solo chi ha patologie pregresse.