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Penultimo appuntamento per il Cagliari che domani alla Sardegna Arena chiude la stagione casalinga contro la Juventus Campione d’Italia. Ecco le parole di mister Walter Zenga in conferenza:
Su quale Juventus si aspetta: “La Juve è una grande squadra e le grandi squadre non regalano nulla, per DNA, sia che sia un’amichevole o un altro tipo di partita. Mi aspetto che la mia squadra si possa giocare le sue carte, giocando d’attacco e che voglia vincere la partita. Ci manca la vittoria da un po’. Tolta la sconfitta di Genova e il primo tempo di Verona ci siamo sempre espressi al meglio, mi aspetto tanto dai ragazzi domani”.
Sull’assenza di Nandez; “Prima di lui sono mancati Nainggolan, Pellegrini, poi nella scorsa partita Rog e adesso Nandez. Noi paghiamo un prezzo altissimo nei nostri giocatori più rappresentativi. Cercheremo di sopperire al meglio all’assenza di Nandez, tutti hanno dato il proprio contributo. Mi spiace perché l’allenatore non ha potuto tanto incidere in questo periodo di partite ravvicinate”.
Sul suo futuro: “Non ho paura di essere messo in discussione, mi spiace l’attacco alla persona, spero che qualcuno capisca le difficoltà avute, le difficoltà di allenare una squadra tra una partita e l’altra ogni tre giorni”.
Su Pereiro e Rog: “Marko dovrebbe star bene, aveva preso una botta contro la Lazio e non lo volevamo rischiare contro l’Udinese. Ieri stava meglio, oggi vedremo in allenamento. Ci sono altre soluzioni in mezzo al campo, vedremo come sistemare intorno a Rog, se gioca, il centrocampo. Gaston è entrato discretamente bene nell’ultimo match. A mio avviso lui può giocare sottopunta, è la mia idea, l’ho visto giocare in Champions anche esterno, ma giocava quasi sempre dietro una sola punta al Psv. Noi gli abbiamo dato le opportunità, lui se l’è giocate, domani ne avrà un’altra”.
Sulle prossime due partite: “Le opportunità ci sono in ogni partita, sia contro Juve e Milan, sia contro squadre più piccole. Mi aspetto quello che i miei ragazzi mi hanno dato fino adesso. Se questa squadra avesse fatto 10 punti in queste ultime partite avrebbero detto tutti che abbiamo attributi, ecc. Li abbiamo fatti all’inizio e non alla fine per vari motivi, anche di infortuni, e abbiamo fatto esordire tanti giovani. I giocatori hanno grandi motivazioni ancora, mi è stato detto da loro addirittura di andare in ritiro un giorno prima, sia per questo match, sia per la prossima gara di Milano, segno che c’è voglia di fare risultato”.
Sul futuro ancora: “Pozzecco vuole incontrarmi? Penso che una tavola rotonda con me, lui e voi giornalisti vi divertirete un sacco. A ruota libera diventa un casino... Battute a parte, il presidente ha tutte le ragioni per essere incazzato, è stata una stagione strana. L’allenatore deve essere il primo ad essere arrabbiato, ma deve anche dare un senso di serenità, poi negli spogliatoi non è detto non ci siano discussioni accese. Se uno non è contento è giusto che si esprima il proprio dissenso. Il presidente ora dovrà capire quello che vorrà fare, ripeto, è normale essere arrabbiati se non si vince. Ci sono stati tanti giocatori con diverse problematiche, non ultimo Nandez con l’Udinese. Ma ci sono tanti altri episodi, per far capire le motivazioni che hanno sempre avuto i miei giocatori. Sicuramente, con un gruppo così, si poteva fare di più. Io mi prendo le responsabilità per il mio periodo, sia nel lockdown, sia nelle tre settimane di allenamento, sia nelle partite giocate sotto la mia gestione. A Verona, all’esordio, ero senza Joao Pedro e Nainggolan. Se guardiamo al girone d’andata del Cagliari magari può essere considerata una stagione fallimentare, Se si guarda dalla partita di Verona in poi, i dieci punti conquistati per la salvezza sono un grande risultato per lo sforzo fatto. Poi, una volta raggiunta la salvezza, ho alzato l’asticella, ma mi sono accorto che gli straordinari fatti da questi ragazzi sono stati enormi. E forse più di così non si poteva fare”.