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"Oggi al Binaghi è deceduto un paziente di 71 anni che era in terapia intensiva. Non era vaccinato. Leggo i commenti sotto i post degli articoli giornalistici e mi chiedo, come è possibile che ci sia davvero gente che non crede a quello che succede negli ospedali? Come è possibile che si pensi che noi medici abbiamo la pozione magica per curare a casa i malati di Covid e ce la vogliamo tenere tutta per noi, nascosta. Ma per quale motivo? Tutto quello che leggo ha dell’incredibile. Qualcuno pensa che i miei colleghi ed io inventiamo i dati. Per quale assurda ragione dovremmo farlo. Anzi, spesso cerchiamo di non gravare sulla tenuta psicologia dei cittadini ma vi assicuro che siamo tutti allo stremo delle forze".
Così in una nota il direttore sanitario dell'ospedale Binaghi di Cagliari risponde agli scettici. "Le terapie domiciliari? Quando è possibile siamo i primi a farle, un ricoverato ci costa lavoro, fatica e denaro - prosegue -. Non sempre però è possibile curare i pazienti a casa, qualche volta hanno bisogno di un’assistenza più continua che i familiari non possono dare e di terapie più o meno invasive. Non esiste una terapia che possa essere uguale per tutti ne miracolosa. I virus non si debellano con gli antibiotici, quelli sono i batteri che spesso sopraggiungono al virus. Dare antibiotici per prevenzione? Non si possono dare farmaci per sintomi che non esistono. Che tipo di sintomo svilupperà? Voi lo sapete già?".
"Molti pazienti vengono ricoverati per fare esami di routine post Covid? Falso! Vengono dei pazienti che fanno esami al pronto soccorso e in ospedale ma non vengono ricoverati - afferma -. I ricoverati sono pazienti che stanno male. Ci sono più ricoverati vaccinati? Falso. Il 97% dei ricoverati non è vaccinato. Chi scrive il contrario sta mentendo. Tutti dicono di avere cugini e amici ricoverati o tra il personale che giurerebbe il contrario. Mi fa ridere. Ci sono ricoverati che hanno avuto danni gravi da vaccino? Assolutamente no! Neanche uno".
"Sono veramente sconcertato dalle falsità dei commenti che girano sui social - osserva -. Se ci fosse stato questo meccanismo di commenti falsi all’epoca dell’obbligatorietà del vaccino per il vaiolo e della poliomielite, ci sarebbero tante persone con una zoppia importante e molti morti di vaiolo. Per fortuna - conclude - così non era".