Prima le polemiche, anche politiche, sulle esercitazioni militari a ridosso delle spiagge del sud Sardegna, con 17 zone interdette, 65 navi e 4mila uomini impegnati nell'addestramento di Mare Aperto 2022, poi le manifestazioni di protesta dei pacifisti e ora anche un raid notturno, con tanto di molotov, fumogeni e vernice rossa lanciati sull'ingresso del Comando militare dell'Esercito in Sardegna.

Tre fatti slegati tra loro ma che sembrano poter essere ricondotti, su piani molto diversi, all'annosa battaglia contro quelle servitù militari che nell'Isola incidono per 35mila ettari, in gran parte sui tre poligoni più grandi d'Europa (Teulada, Quirra-San Lorenzo e Capo Frasca), ossia il 61% di tutto il territorio vincolato dalle stellette in Italia.

E dopo la manifestazione pacifica contro la guerra, le basi e le esercitazioni militari che si è svolta proprio davanti al Comando militare ieri mattina, domani a Sant'Anna Arresi - che con il litorale di Porto Pino, è uno dei Comuni più vicini al poligono di Teulada dove si sta svolgendo l'esercitazione Mare Aperto 2022 - ci sarà un'altra manifestazione contro la presenza militare in Sardegna, con gli antimilitaristi e i partiti indipendentisti in piazza.

Nel frattempo gli agenti della Digos della Questura di Cagliari stanno lavorando per individuare le circa 20 persone che ieri notte ha lanciato una molotov contro l'ingresso del Comando in via Torino dopo avere acquisito i filmati delle telecamere della zona e dell'esercito. Al momento le indagini si stanno indirizzando su gruppi appartenenti agli anarchici-antagonisti. La condanna verso questo raid è stata unanime da parte delle istituzioni, ma anche dall'associazione nazionale partigiani.

"Un gesto grave e vile che offende l'Esercito e la Difesa", lo ha definito il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, aggiungendo: "non ci faremo certo intimidire e spero che presto gli autori dell'azione potranno essere individuati".

Per il governatore Christian Solinas "Un gesto odioso che offende l'intera Sardegna", mentre il deputato Fdi Salvatore Deidda annuncia che porterà il caso in Parlamento. Anche l'Anpi regionale "condanna fermamente l'attentato" e fa sapere che "crede nella forza della democrazia e ritiene che gesti come questo non siamo compatibili con la richiesta, che pure l'Anpi ha avanzato, di uno stop delle esercitazioni militari in corso nei mari e nei poligoni del sud dell'Isola". E proprio per rilanciare questa "richiesta" i pacifisti saranno in piazza domani.