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Al termine di complesse indagini di polizia giudiziaria condotte sotto la direzione della procura della repubblica di Cagliari, i finanzieri del comando provinciale e gli ispettori dell’ispettorato repressione frodi (ICQRF) hanno dato esecuzione ad un provvedimento di perquisizione e sequestro nei confronti di P.S, 49 anni di Taviano (LE), indagato per violazioni all’art. 444 del c.p., poiché, in qualità di rappresentante legale di una società operante nel settore agroalimentare, stava stoccando, presso i propri magazzini, prodotti contenenti principi attivi destinati ad entrare in contatto con derrate alimentari, non conformi alla legislazione europea e nazionale vigente e ritenuti pericolosi per la salute pubblica.
L’operazione di servizio era scaturita da una prima segnalazione della Federbio al dipartimento dell’ICQRF e poi da una intensa attività info-investigativa congiunta, durata diversi mesi che, nel giugno scorso, aveva portato alla denuncia di un responsabile (S.M. di Cagliari - classe 68) ed al sequestro di oltre 10.000 kg di prodotti nocivi stoccati presso un’azienda ubicata a Decimomannu .
I successivi approfondimenti si sono poi estesi nella penisola, in Puglia per la precisione, dove, in questi giorni, sono stati sottoposti a sequestro ingenti quantitativi di prodotti, contenenti il principio attivo “matrina”, spacciati per fertilizzanti, sia liquidi che solidi (pari rispettivamente ad un totale di litri 30.500 e di kg 25.700 e di un valore complessivo di oltre 1.000.000 di euro). Venduti al dettaglio i prodotti sequestrati avrebbero fruttato circa 3.500.000 euro.
I prodotti sequestrati saranno analizzati da specialisti presso il laboratorio di Catania, al fine di accertare se gli stessi siano stati ottenuti da estratti vegetali e/o da prodotti derivanti dalle radici della specie sophora flascens (pianta leguminosa diffusa in Cina).
E’ opportuno precisare che i prodotti sequestrati nell’ambito dell’operazione denominata “mela stregata” e destinati soprattutto all’agricoltura biologica, la maggiore parte dei quali provenienti dalla Cina e dall’India, non sono commerciabili sul territorio europeo e nazionale in quanto esplicando azione neurotossica (la medesima di quella svolta dai più tossici fitofarmaci quali fosforganici, cloroderivati (es. ddt) e carbammati) sono considerati pesticidi pericolosi per la salute pubblica, gli animali e l’ambiente e non risultano approvati e registrati secondo i rigorosi criteri della normativa europea e nazionale.